Il lungolago di Idro invaso dalle Penne nere
di Cesare Fumana

La grande sfilata della 62esima Adunata della sezione "Monte Suello" di Salò ha attraversato le tre frazioni di Idro a conclusione di una partecipata manifestazione



L’adunata sezionale degli alpini della “Monte Suello” che ha tenuto banco per tre giorni nel paese che dà il nome all’Eridio, è stata una delle più partecipate degli ultimi anni. Più di un migliaio gli alpini che hanno sfilato ieri mattina per le vie del paese, strabordante di addobbi tricolori.

Le penne nere di Idro, una cinquantina i soci alpini più una quindicina di soci aggregati, guidate col sorriso da Raffaele Badini, hanno fatto le cose in grande. La manifestazione si è conclusa ieri con una lunga sfilata, che ha attraversato le tre frazioni principali di Idro, seguendo il perimetro del lago, dalla Pieve a Lemprato, fino a Crone.

La sfilata delle penne nere è sempre un evento d’effetto, con il suono cadenzato delle tre fanfare della sezione ad accompagnare il corteo. Tanti anche i sindaci e gli amministratori valsabbini e gardesani che non sono voluti mancare a questo evento: per molti era la prima volta dopo le elezioni di maggio, per dimostrare la loro vicinanza ai gruppi dei propri paese. Ma al di là della festa, immancabile e coinvolgente quando si tratta degli alpini, le Penne nere della “Monte Suello” hanno voluto rilanciare anche in questa circostanza un preciso messaggio, quello dell’ultima adunata nazionale di Pordenone: “Gli Alpini esempio per l’Italia”. Così nello sfilamento spiccavano gli striscioni, rigorosamente tricolori, con le parole: “Per noi alpini, solidarietà e amicizia non sono solo parole” e “Sì… siamo d’esempio e vogliamo esserlo anche in futuro”.

Concetti ribaditi anche dal presidente
della “Monte Suello”, Romano Micoli: «Viviamo una situazione che continua a impedire ai nostri ragazzi una giusta assunzione di responsabilità, un giusto impegno, una giusta fatica, un giusto sacrificio che consenta loro di essere adeguatamente preparati. Nel nostro caso, poi, è stata tolta loro anche la possibilità di poter prestare un servizio civile a favore del proprio paese; un servizio che faccia vivere loro i valori che noi cerchiamo di portare avanti nella nostra associazione e che sono improntati su una solidarietà vera e non quella che troppe volte è impregnata di eccessivo buonismo».

Micoli ha poi concluso il suo intervento ringraziando gli alpini e gli abitanti di Idro: «Oggi ci avete dimostrato che esiste tanta brava gente ed il messaggio che ci lasciate è un messaggio di ottimismo, ma anche di speranza, che il nostro Paese, la nostra società possa riprendersi proprio basandosi anche sui valori rappresentati dalla nostra associazione alla quale deve essere garantito un futuro perché questo è ciò che la nostra gente vuole e ciò che la nostra Italia necessita».

A portare il saluto dell’Ana ci ha pensato il vicepresidente nazionale Ferruccio Minelli. Al termine del corteo lo striscione che dà appuntamento al prossimo anno a Roè Volciano.
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