I cinquanta delle Penne Nere bionesi
di Ubaldo Vallini

L'aria frizzantina come non dovrebbe essere ad agosto, ma un cielo sgombero da nubi, hanno accolto i festeggiamenti per il cinquantesimo del Gruppo alpini di Bione
photogallery   



I cori nella parrocchiale che Bione dedica all'Assunta al sabato e una giornata di sole la domenica, hanno accompagnato la festa degli Alpini bionesi in onore di San Bernardo.

Una ricorrenza annuale che quest'anno ha avuto un sapore particolare, per la concomitanza con il 50° di fondazione del Gruppo.
Un traguardo che è stato festeggiato alla solita maniera alpina, ma anche con l'inaugurazione di un nuovo monumento a fare la guardia al Parco delle Rimembranze di fronte a San Bernardo e con la benedizione del nuovo gagliardetto.

Per l'occasione, dopo l'alzabandiera al monumento ai Caduti avvenuta in paese, alcune centinaia le persone che hanno raggiunto la sommità del monte San Bernardo, dove sorge l'omonimo santuario, che proprio gli Alpini di Bione hanno restaurato e dotato di un piccolo rifugio alle intemperie. 

Qui la messa officiata da don Aurelio e da Padre Giacomo Bonomini, preceduta dallo scoprimento di un monumento dedicato ai Caduti: un uomo, senza divisa ne contrassegni d'arma, che si arrampica sulla roccia con una croce in mano; rappresenta la fatica della salita e la determinazione a continuare a farlo.
Un cappello d'alpino in ferro, posato a fianco dell'opera in terracotta, simboleggia "l'alpinità" del gesto.

Opera dell'artista bionese Carlo Ricchini e di Franco Faglia, la scultura è stata presentata oltre che dagli stessi artisti anche dal dirigente dell'Accademia Santa Giulia Riccardo Romagnoli e dal professor Ghilardi.

L'orazione ufficiale è stata affidata all'avvocato Domenico Lombardi, che ha ripercorso l'epopea degli Alpini. Una storia autorevole, quella dell'Ana, in particolar modo nell'impegno a favore della cittadinanza, soprattutto a partire dal terremoto friulano in poi.
Il sindaco Franco Zanotti ha ringraziato gli Alpini a nome della comunità.

Il capogruppo Roberto Piccioli ha elogiato quanti hanno dato una mano per la riuscita della giornata.
L'ex capogruppo Italo Grandi, che lo è stato per 42 anni dalle origini fino a pochi anni fa, ha commosso e si è commosso anche solo accennando al rapporto avuto con le persone più generose di Bione: gli alpini, ma anche numerosi dei loro familiari.

Durante l'omelia la benedizinìone del nuovo gagliardetto, affidato alle cure della madrina Elisabetta Martinelli.
Il drappo è passato di mano dal capogruppo al più anziano degli alpini, il reduce 97enne Sandro Cavagnini, fino al responsabile Settimo Martinelli, che avrà il compito di esibirlo ad ogni utile occasione.

«I nostri ragazzi dovrebbero valorizzare questo tesoro: i racconti, le lacrime, il terrore della guerra, sono testimonianze che non devono essere dimenticate, perchè in tutte le nostre case c'è il ricordo del dolore di quei tempi bui.
Un grazie a tutti gli Alpini che portano il valore di questo gagliardetto nel nostro paese e nel mondo, e rappresentano il nostro Tricolore, mantenendo viva la memoria delle persone care che sono "andate avanti", ma che hanno lasciato nel nostro cuore, la speranza per un mondo migliore» ha detto Elisabetta nel suo discorso.

photogallery   



140825_san_bernardo.jpg