L'ospedale di Gavardo? «Un'eccellenza»
di Ubaldo Vallini

E' diffusa opinione fra i valsabbini che l'ospedale di Gavardo troppo spesso faccia fatica a dare risposte adeguate alle esigenze di salute dei cittadini, soprattutto in caso di gravi emergenze. Abbiamo raccolto una testimonianza che afferma il contrario



«L’ospedale di Gavardo? Chiedete a me se funziona oppure no. A me, qui dentro, hanno salvato la vita».

Si chiama Antonella Maestri ed è di Ponte Caffaro.
Ci interpella perché, dice: «E’ ora di finirla di parlar male del nostro ospedale».

A causa di un’infezione, poche settimane fa, Antonella si è ritrovata in preda ad una perniciosa forma di setticemia: «Mi davano un’ora di vita, due al massimo, quando sono arrivata al Pronto soccorso di Gavardo».

Ora Antonella è in grado di raccontare la sua peripezia e sente di aver qualche cosa da dire, per ringraziare le persone che ha incontrato in questa disavventura.

«Nessuno escluso – ci dice -. I volontari di Ponte Caffaro che mi sono venuti a prendere a casa sono stati i primi a dimostrare professionalità, competenza e soprattutto calore umano.
Così anche al Pronto soccorso, nel blocco operatorio, in Terapia intensiva dove mi hanno tenuta per una settimana in coma indotto.
Poi nel reparto di Ginecologia del professor Maffetti, cullata come una principessa».

«No, non voglio più sentirlo dire che a Gavardo non ci si trova bene».

140312GavardoOspedaleNuovo1.jpg