Ancora una volta la curva delle paratoie
di val.

La velocità ridotta e una buona dose di fortuna, ha fatto in modo che il violento incidente avvenuto questa mattina a Idro non avesse conseguenze drammatiche



«Come se sotto le ruote ci fosse stato il sapone: l'auto si è messa di traverso e non c'è stato modo di farla curvare».
A raccontare com'è andata un sessantunenne di Milano che insieme alla moglie stava tornando dalle vacanze trascorse in Trentino, a Caderzone. 

Erano da poco passate le nove del mattino e i due coniugi stavano scendendo sulla loro Citroen C3 lungo la 237 del Caffaro.
La sbandata mentre percorrevano la curva "delle paratoie" che gira a destra subito dopo l'abitato di Pieve di Idro, dove il lago torna ad essere fiume, teatro di incidenti piuttosto frequenti.

Il caso ha voluto che dall'altra parte, proprio in quel momento, stesse arrivando un 46 enne di Lavenone con la sua Dacia Sandero: l'uomo ha cercato di evitare l'auto che arrivava sbandando, e per farlo è finito persino addosso al muretto sulla sua destra, ma non ce l'ha fatta.
Dall'urto, piuttosto violento e frontale, ad uscire malconcio è stato proprio lui, il 46enne di Lavenone, prontamente soccorso dall'equipaggio della "medicalizzata" di Vestone e ricoverato al Pronto soccorso di Gavardo con codice giallo.
Pochi danni, medicati sul posto, per i due milanesi.

In poco tempo, da una parte e dall'altra si sono formate code chilometriche, gestite dalla presenza della Locale di Idro e dei Carabinieri valsabbini.
Veloce la vicina carrozzeria BV ad intervenire per sgomberare i mezzi.
Le ripercussioni sul forte traffico si sono tuttavia protratte fin verso le 11.

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