Ecco cosa è successo
di Salvo Mabini

«Devi darci 100 euro, altrimenti veniamo a trovarti a casa e picchiamo te e i tuoi». Assume contorni se possibile ancora più inquietanti la vicenda dei tre ragazzini arrestati all’Itis di Vobarno


Le indiscrezioni facevano supporre che sottraessero i telefoni cellulari dei coetanei per poi riconsegnarli dietro il pagamento di un riscatto.
Invece era anche peggio.

Peggio. I tre studenti di Prima dell’Itis di Vobarno, infatti, sono stati arrestati in flagranza per i reati di “estorsione, violenza o minaccia per indurre taluno a commettere un reato e per detenzione di strumenti atti ad offendere”.

Si tratta di tre minori, tutti tra i 16 ed i 17, come abbiamo detto studenti dell'istituto tecnico Statale “Perlasca” di Vobarno.
A mettere i carabinieri sulle loro tracce la denuncia da parte di un loro coetaneo che da un mese almeno lamentava di essere oggetto di una vera e propria attività estorsiva ad opere dei tre compagni.

Il ragazzo aveva riferito di essere stato avvicinato dai tre con la proposta di spacciare per conto loro marijuana ed anfetamine oppure, in alternativa, di rubare telefoni cellulari di valore. La “banda” avrebbe preteso l'intero ricavato e promesso alla vittima una piccola parte dei guadagni.

Dopo l'ennesimo rifiuto da parte del ragazzino preso di mira, i tre, avvalendosi anche della forza intimidatrice di ragazzi più grandi, già identificati e noti alle forze dell’ordine e conosciuti tra i giovani della zona con la fama di “picchiatori”, spacciatori e ladri, gli hanno intimato allora di consegnare presso la scuola la somma di 100 euro, con la minaccia di picchiarlo e di andare a casa sua con altri “amici” per far del male anche ai suoi famigliari.

La trappola tesa dai carabinieri è scattata sabato 17 maggio, all’insaputa di tutti quanti, anche dei responsabili della scuola. I militari in borghese hanno monitorato l'incontro tra la vittima e gli estorsori. Verso le 10, dopo la ricreazione, i militari sono intervenuti all'interno del cortile della scuola bloccando tre ragazzini, dopo che gli stessi avevano ricevuto dalla vittima la somma contante di 100 euro. Una banconota “segnata” a bell’apposta, con lo scopo di incastrarli senza ombra di dubbio.

Anche un quarto ragazzino in quel frangente era stato fermato e portato via insieme agli altri, ma è poi risultato essere completamente estraneo alla vicenda.
Per lui qualche ora di spavento e non meno per la sua famiglia, che fino a metà pomeriggio non sapeva che fine avesse fatto.
Da alcune indiscrezioni, infatti, sembrerebbe che per esigenze di indagine gli stessi responsabili scolastici siano stati invitati a non avvisare le famiglie dei ragazzini fermati.

Nel corso delle perquisizioni, in tasca di uno dei tre è stato rinvenuto anche un coltello a serramanico. Una volta arrestati, i tre, su disposizione della Procura per i Minori di Brescia, sono stati consegnati ai genitori con l’obbligo di restare in casa.
Mercoledì scorso il gip presso il Tribunale per i Minori di Brescia ha convalidato i tre arresti.
Ora i componenti della banda sono ciascuno a casa propria, senz ala possibilità di uscire, nemmeno per andare a scuola.


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