Una seconda linea per depurare la Valsabbia
di Ubaldo Vallini

Pronti via. A Paline di Sabbio Chiese è in costruzione la seconda linea di depurazione per i reflui della Valle. 43 chilometri di collettori, costati fino ad oggi più di 14 milioni di euro



Sono partiti i lavori ed entro la fine dell’anno, la valle Sabbia, si ritroverà con la quasi totalità del suo territorio servito di depurazione delle acque.

Il processo è cominciato diversi anni fa coinvolgendo tutti gli enti locali ed ha portato al completamento di una “prima linea” di trattamento dei reflui che ad agosto del 2003 ha cominciato a depurare gli scarichi fognari dei paesi della Conca d’Oro, vale a dire Sabbio Chiese, Preseglie, Odolo, Bione ed Agnosine.

Con l’avanzare del sistema di collettamento nella media e alta Valsabbia per un totale di 43 chilometri, è arrivato anche il momento di far entrare in funzione una “seconda linea” che, raddoppiando l’impianto ospitato a Cascina Paline di Sabbio Chiese, permetterà ad A2A di trattare i reflui di ulteriori 10 chilometri di collettori.

Alla fine, ed è ormai questione di mesi, dopo aver coinvolto anche i territori di Vobarno (Carpeneda), Barghe, Vestone, Casto, Lavenone, Idro ed Anfo, resteranno da realizzare solo pochi tratti, tutti sul lago d’Idro: il “V lotto Pieve Vecchia – Crone”, i cui lavori cominceranno nel 2015; il “Crone – Lemprato” che è attualmente in progettazione; il Crone – Vantone che è in attesa di valutazione; l’”Anfo – Liperone” per il quale esiste un progetto preliminare; ed il Liperone – Ponte Caffaro” che è allo stadio di studio di fattibilità.
In tutto verranno dismessi 9 vecchi depuratori.

Ringrazierà il fiume Chiese, che in questi anni è già tornato ad ospitare una discreta presenza di fauna ittica.
Ad essere realizzata, non sarà solo una seconda linea gemella della prima, funzionate a “digestione aerobica dei fanghi”.
L’impianto, infatti, verrà potenziato  con una vasca di trattamento “Prima pioggia”, di un ulteriore blocco di filtraggio finale e di un generatore di corrente capace di far funzionare l’impianto per 3 ore se la rete non dovesse fornire l’energia necessaria.

Fino ad oggi, per la depurazione della valle Sabbia, sono stati spesi più di 14 milioni e 300 mila euro.
Per completare l’operazione ne serviranno ancora 5 milioni e 300 mila.

Ieri mattina, insieme ai tecnici ed ai vertici di A2A, fra i quali il direttore generale ing. Rossetti, e alle imprese coinvolte nel progetto, hanno visitato il cantiere gli amministratori valsabbini, rappresentanti di Provincia e Regione.
Tutti insieme hanno convenuto che la valle Sabbia sta raggiungendo il traguardo ambito della depurazione di tutto il suo territorio non per caso, ma perché nel corso di questi ultimi decenni, gli amministratori ed i responsabili dei vari uffici sono stati capaci di superare campanilismi ed interessi di bottega, facendo sintesi nell’interesse dei cittadini.

«Questa per me è una giornata emozionante perchè si vede la fine di un percorso lungo che ha coinvolto generazioni di amministratori della Valle, iniziando con l'assessore Ferrari più di 15 anni fa - ha detto il presidente della Comunità montana di Valle Sabbia -. Con questa opere riusciamo a dare una risposta anche ai problemi che da tempo affliggono il lago d'Idro. Vero che c'è ancora molto da fare e che ci sarà chi ci verrà a dire che siamo sempre pronti ad inaugurare qualche cosa quando si avvicinano le elezioni. Qui però ci sono i fatti concreti, non le parole. Ci sono Enti pubblici e territoriali, e ci sono le aziende, che si sono impegnati facendo il loro dovere nei confronti dei cittadini». 



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