«I tentacoli dell'indifferenza e della passività»
di val.

Diciotto Comuni valsabbini su 25, quelli rappresentati venerdì a Vestone per la commemorazione del 25 aprile. Peccato che fossero assai di meno gli amministratori presenti solo "idealmente"
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Il raduno al monumento all'Aviazione, la messa, poi i discorsi davanti al monumento che ricorda i Caduti della Prima Guerra Mondiale.
A poca distanza riposavano i nomi dei Caduti della seconda. L'immancabile Rosa Gennari al seguito della "sua" banda e a fare gli onori di casa.

Prima ha parlato il sindaco di Vestone e il suo discorso è riportato integralmente qui sotto.

Poi il presidente della Comunità montana e sindaco di Pertica Alta, Gianmaria Flocchini, che invece ha parlato a braccio, ricordando il 25 Aprile come la fine di una guerra e soprattutto di un periodo doloroso per tutti: «Tristi momenti durante i quali si svilupparono gli ideali di libertà, uguagliana e di fratellanza fra i popoli, che ancora oggi vanno difesi con impegno e costanza - ha detto -. Non solo con belle parole, ma concretizzandoli nei fatti».
Rivolto ai ragazzi, presente una delegazione del Perlasca di Idro, ha chiesto loro di fare come fecero i giovani di allora: coltivare i loro sogni.

Ed eccoli i ragazzi del Perlasca, con Alberto, 5° Liceo Scientifico, che si è fatto avanti per dire la sua:

«Questo è un anniversario ritenuto da molti obsoleto e fuori dal tempo. Per noi non è così - ha cominciato -. I giovani che fecero la Resistenza si trovarono davanti a un bivio. C'era da scegliere se adeguarsi al regime o libellarsi. E fecero la loro scelta.
I Ribelli per amore non si tirarono indietro, non si lasciarono sopraffare dall'indifferenza e dal parassitismo, che hanno avuto invece conseguenze atroci. Compirono il loro dovere».

«Io mi sento piccolo di fronte a loro, ma consapevole che la libertà nella quale ho sempre vissuto è preziosa e che è da difendere sempre - ha aggiunto -. Non posso quindi ritenere questo un rituale stanco e ripetitivo, piuttosto un monito a mantenere alte l'attezione e la partecipazione, perchè i tentacoli dell'indifferenza e della passività che sempre ci avvolgono non abbiano mai ad avere il sopravvento».

Dopo Alberto è toccato a Francesca (3° Liceo) ricordare le donne della Resistenza con una poesia.


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Questo il discorso del sindaco:

Autorità civili, militari e religiose, rappresentanti delle istituzioni scolastiche, delle Associazioni combattentistiche e d'Arma, al corpo musicale di Vestone a nome dei comuni Valsabbini e dell'amministrazione comunale di Vestone, cittadini tutti , porgo un cordiale saluto e rivolgo un particolare ringraziamento per la possibilità di celebrare questo evento così importante del 69° anniversario del xxv aprile.

Ricordiamo oggi questa data fondamentale per il nostro vivere civile e che fa di noi un popolo libero e sovrano.
La lotta di liberazione condotta nelle nostre valli, è bene ricordarlo, già al suo sorgere conobbe profonde differenze politiche e sociali; si trovarono insieme a combattere nelle file delle Fiamme Verdi giovani di formazione prevalentemente cattolica ma anche di fede marxista e liberali; questo senza mai scadere nella mancanza di rispetto reciproco.

Allora eravamo in montagna. Ci sentivamo liberi e generosi: generosi perché ci eravamo votati a un'idea, liberi perché avevamo rotto i ponti con quanto ci teneva legati a un servaggio morale e politico.
Guardando il sole o fissando le stelle, eravamo spesso contenti anche con lo stomaco vuoto, i piedi gonfi, te scarpe rotte, i vestiti laceri.
Stanchi e affamati, con l'aspetto poco umano, spesso sfiduciati, comprendevamo tuttavia che forse non saremmo più stati veramente uomini come allora.

Ci conoscevamo solo per nome ma ci sentivamo tutti fratelli uniti da un principio: quello della ribellione all'ingiustizia, all'illegalità, alla vigliaccheria della gente.
Oggi non è più tempo di guerra e fascismo ma resistono ancora ingiustizie, illegalità corruzione e vigliaccheria. Sono sottili e a volte impalpabili e per questo pericolose.

Il messaggio per cui uno è bravo e per questo può essere anche "furbo" non deve passare. I valori della Resistenza sono ancora attuali: è vero che oggi il fascismo non "ha dignità di parola" ma è anche vero che le vera liberazione oggi è quella dal pregiudizio, dall'indifferenza, dal resistere alla mediocrità ed alla tentazione diffusa dell'arroganza del potere. E ancora resistere al qualunquismo dilagante, all'intolleranza, al disprezzo delle persone in quanto tali.

E' importante, poi, per chi amministra la cosa pubblica, resistere alle tentazioni, purtroppo diffuse, della corruzione e della mancata trasparenza.
Gli insegnamenti ed i principi dei ns. partigiani sono più che mai attuali.
Portiamoli nel ns. cuore.

WW LA LIBERTA'
Grazie
Giovanni Zambelli

 
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