Il nostro lago non si vende, si difende
di val.

Passato, presente e futuro del lago, in un'azione dimostrativa degli "Amici della Terra" che proseguono nella loro battaglia contro la realizzazione delle opere di regolazione del lago.



Un palo piantato in mezzo al lago e in prossimità dell'uscita, con due cartelli.

Uno dimostrativo, quello più in basso, che  ricorda la battaglia dei Comitati contro la decisione degli amministratori di eseguire nuove opere di regolazione del lago.

L'altro ammonitore, ad una quota superiore, quella a 373,23 che indica il livello che il lago potrà raggiungere una volta che quelle opere saranno realizzate, se i regolatori vorranno mettere in pratica la regola attuale, mettendo sott'acqua un bel po' di abitazioni attorno al lago.

E' il modo con cui gli "Amici della Terra" hanno salutato il prossimo avvio della campagna elettorale, che porterà all'elezione del sindaco anche a Idro.

Il riferimento alla "vendita" del lago è alla decisione presa da alcune amministrazioni lacustri di sostenere la realizzazione delle opere in cambio di investimenti sulla valorizzazione del territorio.
Altre amministrazioni invece non l'hanno fatto, fra queste quella di Idro, senza però riuscire (almeno fino ad ora) a fermare la progettazione e gli appalti.

Il rischio che il centro lacustre si ritrovi con le opere realizzate in casa e senza risorse per valorizzare il proprio territorio, è più che reale.
Un'ipotesi che in vista delle elezioni scatena vivaci polemiche.

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