Serata di sport, di spettacolo e di passione
di val.

Della serie se non sono “estremi” non li vogliamo, ecco la prima Extreme Sport Valle Sabbia, serata dedicata alle “stravaganze” atletiche che ha avuto luogo venerdě scorso nell’aula magna del Polivalente di Idro.

Della serie se non sono “estremi” non li vogliamo, ecco la prima Extreme Sport Valle Sabbia, serata dedicata alle “stravaganze” atletiche che ha avuto luogo venerdì scorso nell’aula magna del Polivalente di Idro.
E’ stata l’occasione per parlare di sport con una formula inedita che ha alternato filmati spettacolari ad interviste a personaggi eccezionali, ad atleti e organizzatori, premiazioni a proposte, si è parlato persino di medicina dello sport. Una “non stop” di due ore con tempi “televisivi” gestita da Nunzia Vallini di Teletutto che ha inchiodato alle poltroncine duecento spettatori prima di regalare loro il buffet finale gestito dall’Alberghiero. Sport vero per giunta, sport fatto con passione “estrema” da gente motivata soprattutto dalla sfida con se stessi.

Provate voi a fare una cosa del genere: pedalare con la mountain bike per 24 ore filate partecipando alla 24H di Idro organizzata dall’Mtb Conca d’Oro, nuotare nel lago per quasi tre chilometri con la Lake Swim da Ponte Caffaro a Baitoni e poi correrne 25, fra i 1.500 e i 2.700 metri di quota della Blumon Marathon.
Roba da gente fuori di testa? Eppure è stata questa la formula prevista dalla prima edizione dell’Extreme Triathlon di Valle Sabbia, “modulata” sulle tre competizioni valsabbine che più “estreme” è difficile immaginarle dall’Agenzia territoriale per il Turismo presieduta da Gianzeno Marca.
La prima edizione ha iscritto nell’albo d’oro Francesco Capretti, Gianluca Ricci e Giuseppe Mezzi ai primi tre posti, seguiti dagli ottimi Cesare Orlandi, Ivan Manni e Diego Fenaroli.

Ma a Idro venerdì scorso si sono presentati anche Andrea Leali e Ramon Bianchi a parlare di mountain bike, Massimo Trivella e Giorgio Lamberti a parlare di nuoto, Chicco Guidoni e Roberto Rizzini a trasmettere passione per la montagna, il versatile Matteo Rivadossi capace di imprese estreme nel campo della speleologia, Oscar Paterlini ed Andrea Caccagni ad illustrare le peculiarità del Galaello e quel pizzico di follia che serve al motocross, il vestonese Emilio Boni che con gli sci ai piedi e in un inverno ha scalato montagne per 100mila metri inaugurando il primo record da inserire nei guinnes dei primati valsabbini.

Alla fine la “chicca” rappresentata da Roberto Manni, il primo valsabbino a superare gli ottomila che sta già preparandosi per la prossima impresa: l’Everest.
Fitta anche la pattuglia degli amministratori venuti ad acclamare gli atleti: l’assessore provinciale Riccardo Minini, il direttivo della Comunità montana quasi al completo, numerosi sindaci a partire da quello di Idro Augusta Salvaterra.
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