Sabbio: quella tettoia è da demolire
di Salvo Mabini

Costruisce una tettoia abusiva, senza per altro chiedere il permesso alla vicina di casa. Comune e Tar gliela fanno abbattere


650 metri quadrati di tettoria, non è certo una cosetta da poco. Ma andrà tutto demolito.
Lo ha stabilito l’altro giorno la sezione distaccata a Brescia del Tar che ha dato ragione al responsabile del servizio Edilizia privata e Urbanistica che a gennaio dello scorso anno gli aveva intimato di abbattere la costruzione giudicata abusiva.

Si tratta di una tettoia realizzata in legno, alta in media circa quattro metri e ricoperta con lamiera “grecata” da qualche tempo utilizzata per il ricovero di mezzi agricoli e come deposito per il fieno.

Dopo l’intimazione da parte del Comune il proprietario del fondo non si era dato per vinto.
Prima ha fatto istanza di sanatoria, che è stata respinta dallo stesso responsabile comunale.
Quando poi - ad ottobre - è arrivata una nuova ingiunzione a demolire si è rivolto ad un avvocato e ha fatto ricorso al Tar.

Il tribunale amministrativo però gli ha dato torto su tutta la linea, respingendo per intanto la sospensiva, obbligandolo anche a rifondere mille euro al Comune per le spese processuali.

L'opera infatti sarebbe stata non conforme alle norme vigenti all’epoca di realizzazione, in quanto non rispettosa della distanza minima dal confine allora imposta.
Sarebbe poi non conforme nemmeno alle norme vigenti al presente, che in zona non consentono nuove edificazioni di quel tipo.

Tanto più che è stata costruita troppo vicina al terreno della confinante e a poco è valso che a febbraio di quest'anno l'uomo si sia preoccupato di ottenere il consenso, quando ormai il diniego alla sanatoria era stato pronunciato.

Niente da fare insomma, quella tettoia va proprio tolta di mezzo.


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