La Polizia locale sarà aiutata dalle telecamere
In Valsabbia il «Grande Fratello» spalanca gli occhi: un progetto avviato dal consorzio di Polizia locale ha portato all’installazione di tre telecamere a Vobarno, mentre altre due sono in corso di istallazione a Roè Volciano.

In Valsabbia il «Grande Fratello» spalanca gli occhi: un progetto avviato dal consorzio di Polizia locale (che comprende i Comuni di Barghe, Bione, Casto, Lavenone, Preseglie, Roè Volciano, Vestone e Vobarno) ha portato all’installazione di tre telecamere a Vobarno, mentre altre due sono in corso di istallazione a Roè Volciano:

«E adesso - spiega il sindaco di Vobarno Carlo Panzera - è in corso un altro progetto, sempre a cura del Consorzio, per portare in Valsabbia altre sette telecamere da distribuire sul territorio dei comuni che compongono il Consorzio, mentre già è in funzione, a Vobarno, la sala operativa che riceve le immagini».

NEL CASO di Vobarno, oltre alla telecamera che, con quest’ultimo progetto, andrà ad aggiungersi alle tre appena installate, ne sono previste altre al cimitero, alle scuole e all’area Posta-farmacia: «Una delle telecamere attualmente in azione lavora ad immagine fissa e controlla le vetrate della biblioteca; le altre due sono invece telecamere a 360 gradi, una posizionata sempre nell’area biblioteca, con vista sul corridoio esterno e sulla piazza Marina Corradini (a breve verrà spostata sull’angolo della biblioteca, per una visuale allargata), mentre l’altra si trova sull’angolo sud del municipio, con l’occhio che spazia dal parcheggio di Largo Donatori di Sangue alla provinciale, dal distributore fino alla piazza, dove ha inizio la via De Zoboli». Quelle che verranno presto installate (una grazie al progetto del Consorzio di Polizia Locale, le altre dal Comune, come da bilancio, mentre le altre due sono previste per il 2008) verranno destinate a zone ritenute a rischio: «Per l’area del cimitero - aggiunge Panzera - ci è giunta richiesta direttamente da parte delle forze dell’ordine della stazione dei carabinieri: si verificano spesso furti sia all’interno del cimitero (oggetti di scarso valore economico, ma che hanno un grosso valore affettivo per i derubati) sia all’esterno, dalle auto parcheggiate lì da chi si reca al cimitero a trovare i propri cari defunti. Quella posizione deve essere coperta».

LE TELECAMERE a 360 gradi restituiscono una serie di fotogrammi l’uno vicino all’altro (non un vero e proprio filmato, ma quasi) che possono essere visionati alla sala operativa solo dal personale autorizzato e seguendo le regole imposte dalla legge sulla privacy: «E dopo un certo periodo di conservazione, i filmati vengono distrutti. Il nostro obiettivo? Dotare Vobarno entro l’anno prossimo di almeno sei telecamere, per un primo controllo allargato del paese».

«Non che Vobarno - puntualizza il sindaco - debba oggi essere inteso come luogo di delinquenza, perdizione o vandalismo. La logica che anima l’iniziativa di porre telecamere fisse e mobili in paese va infatti intesa nell’ottica del «prevenire è molto meglio che curare». Le telecamere servono prima di tutto, più che per riprendere chi eventualmente farà danni, come deterrente, per educare la gente, non solo di Vobarno, al rispetto di tutti i luoghi, sia pubblici che privati». E in questo senso il lavoro è già cominciato.

Massimo Pasinetti
Da bresciaoggi
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