Quei genitori... tassisti
di Giuliana Beghini Franchini

C'è un nuovo mestiere per i genitori: quello di fare i tassisti. Succede quando gli impegni dei figli sono troppi... e non è detto che sia sempre un bene, anzi


Per  il mestiere che faccio, mi capita di fare consulenza a genitori e figli. Li ascolto nelle loro richieste e cerco di trovare il bandolo della matassa spesso ingarbugliata dai bisogni sia degli uni che degli altri.
Spesso sono difficoltà grandi e piccole, problemi quotidiani e disagi complessi che affliggono i genitori.
 
Alle volte invece si tratta dei bambini: stanno male e hanno bisogno di aiuto.
Allora li guardo, parlo con loro cercando di capire come la pensano, che si aspettano, cosa vogliono.
Alla fine, trovata una pista di lavoro, individuato il possibile aiuto da portare, chiedo di ritrovarci.
Chiedo anche a quelli più piccini, se vogliono continuare a venire da me per cercare di stare meglio. Tutto sembra possibile e allora faccio un programma.
 
Ma qui arriva il bello: fissare gli appuntamenti!
Ecco un classico esempio:
 
Psicologa: Allora ci vediamo lunedì alle 14,00
Bambino: No, lunedì, non posso ho calcio 
Psicologa: Mmm! Va bene allora facciamo martedì alle 15,00
Mamma: No, ha rientro!
Psicologa: Ok  mercoledì alle 16,00 
Bambino: Non va, ho sempre il clarinetto a quell’ora, vero mamma?
 
Per farla breve, questo è il “tempo libero” dei bambini, ma che di libero ha ben poco essendo un tempo programmato dagli adulti e che spesso i bambini accettano più per far piacere ai genitori che per se stessi.
Poveri genitori, o povere madri che spesso schizzano da una parte all’altra della città per poter far fare tutto ai loro bambini, perché i loro pargoli non abbiano ad annoiarsi. 
 
Le riconoscete subito, sembrano dei tassisti: chiavi dell’auto in mano, occhio fisso all’orologio, borsa a tracolla stracolma di oggetti.
Se vi invitano al bar vi danno un tempo cronometrato e corrono a prendere uno dei due figli alla palestra, lo potano all’atelier della musica. Scappano a prendere il pane e le uova, quindi dalla bambina che esce da canto e deve andare a fare danza. Che stress!!!!
 
È  proprio necessario far fare tutte queste attività ai bambini?
Che cosa  temiamo se li lasciamo un po’ a casa tranquilli, nella loro stanzetta? Qualcuno ha forse detto che fare continuamente qualcosa  serve per non andare poi dallo psicologo? E quando ce n’è bisogno, possibile che non si trovi il tempo per farlo?
 
Abbiamo trasmesso ai nostri figli la paura dell’ozio.
Eppure questo non è un tempo perso, per nessuno, neanche per i grandi.
Viceversa serve, e ai bambini piace. Anzi, ne hanno bisogno perché aiuta a pensare, riflettere, giocare e anche annoiarsi. 
 
Gli adulti hanno il compito di rispettare i loro tempi e non riempirli di impegni, perché questo li aiuterà a dare un senso al loro tempo e forse potranno insegnarlo anche a noi.
 
Giuliana Beghini Franchini
www.officinabenessere.net
www.germogliobz.com
 
 
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