Pochi centimetri di neve quelli caduti al Gaver nella giornata di ieri.

Giusto una spolveratina, per ripristinare l’atmosfera natalizia dopo alcune giornate all’insegna del bel tempo e senza il rischio che andassero ad impensierire gli operatori turistici e gli addetti della Provincia che si occupano di tenere aperta e sicura la strada di collegamento col fondovalle, e che per questo tengono costantemente monitorati i canaloni della Misa, sempre pronti a scaricare ogni eccesso nevoso sulla 669 che risale la Valle del Caffaro.

 

«Non come lo scorso anno, quando il bel tempo l’aveva fatta da padrone per gran parte delle feste natalizie, ma siamo soddisfatti di come sta andando» affermano intanto gli operatori turistici del Gaver nel loro complesso.

 

Più contento ancora “patron” Gervasoni, a capo della società che si cura degli impianti di risalita: «Gli sciatori hanno finalmente capito che faccio sul serio e cominciano a farsi vedere numerosi, tanto che nei giorni “buoni” ci vengono richiesti anche mille skipass».

 

Insomma, il Gaver sta registrando il tutto esaurito: sulle piste soprattutto se c’è il sole, ma anche negli alberghi e negli chalet seminascosti nella pineta a ridosso della Piana, con i letti tutti occupati, almeno fino all’Epifania.

 

Le piste da discesa aprono tutti i giorni e per il momento vengono servite solo dallo skilift basso e dalla seggiovia della Misa, ma fra una decina di giorni ripartiranno anche il Gera 1 e l’Europa.

 

Per invogliare gli utenti, a partire dal 7 gennaio, Gervasoni proporrà anche un pacchetto “anticrisi”: skipass giornaliero e pranzo al rifugio Campras a 25 euro, ma anche un “menu baby” a 5 euro.

 

Impianti di “tiro a fune” a parte, il Gaver in questi giorni è anche tanta natura da godere: con le ciaspole, praticando l’alpinismo o con gli sci da fondo lungo l’anello della Piana tenuto in efficienza dal Consorzio degli operatori turistici locali.

Con questa neve tutto è più facile.