Clonatori di bancomat nella rete
di red.

Falso pannello per l'ingresso nella stanza e microtelecamera sopra il vetro della luce al neon. Così due rumeni intendevano clonare le carte bancomat alla filiale della Intesa SanPaolo di Salò. Presi con le mani nel sacco dai Carabinieri.

Se n'è accorto il maresciallo Negro che abita lì sopra: "Quei due avevano un fare sospetto. Cosa ci facevano avanti e indietro in via Rive?".
Così è rimasto "in campana" ed il suo fiuto ha premiato.

Le manette sono scattate per B. I. G., di 22 anni e M. A. V., di 26, entrambi arrivati da Craiova (Romania) e residenti a Montichiari, del tutto sconosciuti alle forze dell’ordine, almeno fino a quel momento, quando i carabinieri di Salò li hanno intercettati.

Erano circa le 22 ed avevano già visto abbastanza, i carabinieri, quando hanno deciso di intervenire. I due rumeni hanno prima provato a fuggire, poi a dire che non parlavano in italiano e anche a sostenere che con quel pannello taroccato e la microcamera loro non avevano niente a che fare.

I Carabinieri allora li hanno accompagnati a Montichiari, nell'abitazione che occupavano prima di finire a Canton Mombello e lì hanno trovato saldatori, materiale elettrico in abbondanza, persino la carcassa della telecamerina mp4 ulitizzata per leggere e memorizzare il movimento delle dita.

I due avrebbero atteso la notte fonda per recuperare l'attrezzatura dal bancomat e le memorie che avrebbero permesso loro di intascare un bel bottino.
Gli ignari utenti della banca infilavano la carta nell'apposita fessura per aprire la porta di ingresso e qui veniva memorizzata la banda magnetica. Per il numero ci pensavano le immagini carpite con la microtelecamera.

Le indagini proseguono. Lo stesso sportello bancario, aperto due anni fa, era stato oggetto di "clonazioni" e di successivi prelievi truffaldini per un valore di circa 30mila euro.
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