Aspettando l'emodinamica
di Ubaldo Vallini

Trasferimento reparti entro dicembre, risonanza magnetica nel gior di pochi mesi e l'emodinamica. Ecco il "La Memoria" nelle intenzioni dell'Aod e degli amministratori valsabbini

 
Summit nella Casa della valle di Nozza, nei giorni scorsi. Per fare il punto sui lavori di ammodernamento e di ampliamento che stanno per essere conclusi all'ospedale di Gavardo dove, con l'entrata in funzione della nuova ala, la capacità ricettiva passerà da 136 a 169 posti letto.
 
L'idea è quella di evitare il mero trasferimento di letti e di arredi, approfittando dell'occasione perché il "La Memoria" possa fare un salto di qualità e garantire servizi di prim'ordine ad un bacino d'utenza altrimenti fortemente penalizzato. «Un confronto importante fra enti, necessario per indirizzare al meglio i destini di una struttura come quella gavardese, riferimento di rilevante interesse per la Valle Sabbia, ma anche per gran parte del Garda bresciano e del vicino Trentino» ha detto per l'occasione il presidente della Comunità montana.
 
Un bacino d'utenza che, fatti i debiti conti, si attesta sulle 120/130 mila unità.
Presenti alla riunione, fra gli altri, lo staff dirigenziale dell'Azienda ospedaliera di Desenzano del Garda, dalla quale dipende il nosocomio gavardese: il direttore generale Marco Votta e la dottoressa Indelicato.
Tre, a grandi linee, gli argomenti affrontati.
 
Prima di tutto quello che riguarda i tempi necessari per la consegna dei lavori e per lo spostamento dei reparti: «Dovremmo riuscire a concludere tutte queste operazioni entro la fine dell'anno» è stata la promessa del Direttore.

Secondo punto quello che riguarda la "risonanza magnetica": un macchinario che è stato già acquistato ed è costato all'azienda 800 mila euro. Ce ne vorranno ancora 600 mila per adeguare i locali ad ospitarlo: rivestimenti in piombo, un particolare sistema di aerazione e via realizzando.
E' intenzione dell'Aod di Desenzano concludere tutto quanto nel giro di qualche mese.
 
Ultima, ma non per importanza, la richiesta già avanzata in Regione di dotare anche l'ospedale di Gavardo dell'Emodinamica, con l'ultima "finestra" disponibile resa possibile dal "Riordino della rete delle alte specialità" deliberata a giugno di quest'anno: «In accordo con l'Asl abbiamo messo in evidenza come i numeri di Gavardo giustificano ampiamente questa scelta» ha detto Votta.
 
Tocca alla Giunta Maroni ora decidere: in tutta la Lombardia ci sono 66 strutture di emodinamica e sono 25 quelle presenti a Milano ed Interland milanese, alcune vengono poco utilizzate. "Riordinare" non dovrebbe significare solo, come prevede il linguaggio burocratico attuale, eliminarne alcune, ma anche metterle dove ce n'è bisogno.
 
A Gavardo per esempio, dove ottenere l'Emodinamica significherebbe fare quel salto di qualità che tutti auspicano.
Chissà che non sia la volta buona.
 
Ad oggi Areu, nel caso di dolore toracico che sta ad indicare un infarto, ha suddiviso le emergenze valsabbine, alto gardesane e della Valtenesi più prossima a Gavardo, fra l'ospedale di Desenzano, la Poliambulanza ed il Civile.
Anche se i pazienti sono già ricoverati al La Memoria.
Un rischio in più, nel trattamento delicato delle patologie cardiovascolari. E spese aggiuntive: in pochi anni ben più dei due milioni e mezzo di euro necessari per "emodinamizzare" anche a Gavardo.


 
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