Il libro e il costituzionalista
di Aldo Vaglia

Una nutrita presenza, soprattutto di giovani, ha seguito con interesse e partecipazione, all'auditorium di Vestone, la presentazione del libro di Vittorio Emanuele Parsi "La fine dell'uguaglianza"


Sul palco oltre all’autore, ordinario alla Cattolica, il moderatore Giuseppe Gabusi dell’università di Torino e il professor Claudio Martinelli dell’università la Bicocca di Milano, hanno illustrato, ognuno nel proprio campo di competenze, i passaggi più significativi e complessi dell’originale trattato sulle moderne disuguaglianze.

All’alto tenore degli interventi si è aggiunta per noi vestonesi la gradita sorpresa di ritrovare il ragazzo, figlio del compianto segretario Martinelli, affermato costituzionalista  e professore associato.
Le sue assicurazioni che questo non sarà uno sporadico intervento, ma solo l’inizio di una più costante presenza in ambito culturale valligiano ci hanno confermato che il legame con i luoghi dell’infanzia rimangono vivi in tutti noi.

Ma torniamo al libro e alla tesi in esso sostenuta: come la crisi economica sta distruggendo il primo valore della nostra democrazia.
Il monito dell’autore se si vuole uscire dalla crisi che non è solo economica, ma di valori, non può che essere quello di ritornare alle radici della democrazia moderna, rimettere al centro della nostra società il valore dell’uguaglianza che ha animato la rivoluzione americana e quella francese, valore messo in forse a partire dagli anni ’80 dalla esasperata e malintesa libertà di mercato.
Nessuna contrapposizione ci può essere, secondo l’autore, tra libertà e uguaglianza.
La libertà senza uguaglianza si chiama ”privilegio”. Come non c’è alcuna incompatibilità tra democrazia e mercato, anzi i loro destini sono strettamente legati.

Conclude il suo intervento il professor Parsi con queste parole: “L’unica soluzione alla crisi della democrazia e al prevalere di una nuova società di privilegi consiste nel riaffermare con forza il principio dell’uguaglianza come garanzia di coesione sociale, come fattore di sviluppo e di crescita, riconoscendone la convenienza economica accanto alla plausibilità morale”.
L’acquisto del libro con dedica dell’autore sono state le ultime formalità di una serata non sprecata.
 
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