La Valsabbia è un cunicolo tortuoso fatto di verde, di acqua, di fumo, di camion e di osterie. La storia ci vive a frammenti...
dicono: festeggiate "solo" perchè il caso,il destino, vi ha fatto vincere...l'antifascismo non è un punto di vista come un'altro! è il rifiuto ,dell'uomo libero ,verso ogni forma di dittatura. come dice Hessel : l'uomo che sa, prima di tutto, che è doveroso e possibile rifiutare l'inaccettabile..grazie signor Greco!
Ha saputo descrivere con sentimento delle situazioni drammatiche che forse non era altrettanto facile fare per i valligiani che pure le hanno vissute.
Sentiva che il successo non lo avrebbe irriso per premiarne e l'audacia e la scelta .., si avvicinava di gran passo al ponte della nave.., gli scivolava l'aria nei baffi e il lungo coltellaccio che teneva stretto fra i denti fischiava.., aveva cuor di leone mio bisnonno Andrea, cuore che non guarda perché gli è sufficiente vedere.., cuore che che non ascolta perché gli basta sentire..; qualcuno intanto scommetteva su quel ponte, ebbene si, scommetteva che non ce l'avrebbe mai fatta ad evitare lo schianto, perché mio bisnonno Andrea era l'ardito e un ardito lo è per scelta appunto e lo è per tutta la vita.. Questo raccontava mio bisnonno Andrea ai suoi cari nipoti e loro non lo irridevano appunto.
si chiamava Adolfo dicono...
anche del suo omonimo?
mi assomigliava se era un ardito. ;-)
che ha senso,collocata solo in quel momento storico.oggi chi sarebbe l'ardito? in cosa? il kamikaze palestinese? il disoccupato che spara ai poliziotti?è proprio il suo intrinseco significato di violenza che la rende o dovrebbe rendere ,inattuale.non certo perchè la violenza sia estinta dalla terra ma, perchè, per nostra fortuna ,essa,non è più motivo di vanto.
Questo c'è scritto sul vocabolario Treccani alla voce "arditi" (al plurale). A. Arditi: soldati scelti, organicamente raggruppati in reparti d’assalto, istituiti nell’esercito italiano durante la prima guerra mondiale, e particolarm. addestrati per imprese rischiose. B. Arditi del popolo: organizzazione popolare sorta nella primavera del 1921 in Italia per resistere, con la forza, alla violenza fascista.
Di parentele Dru non ci capisci proprio niente. Se la cosa si ferma li', poco male. L'ardito zio Adolfo con croci al merito tornato sano e salvo dalla guerra. E' morto quando tu eri bambino. Era zio di tuo papa', e' ricordato nel libro delle medaglie di Ugo Vaglia. Lo zio Andrea era fratello di Adolfo e il tuo bisnonno si chiamava Candido. Ti ricordo la frase su cui abbiamo avuto modo di argomentare "Tutto cio' che era lontano mi interessava, mentre cio' che era soltanto a mezz'ora di distanza, ma nella direzione non desiderata, era per me come sull'altra faccia della luna, invisibile, inesistente". Ciao.
è una parola che usavano anche i fascisti però..l'ho sempre associata a loro ...e poi il liguaggio "guerrafondaio mi è totalmente estraneo ed emotivamente incomprensibile 1 baci ciao!
vale per tutti! saluti carissimissimo signor Vaglia
A parte Sonia che confonde il bene con il male, queste due tesi, Bene e Male, sono in antitesi dagli albori del tempo e sono due prodotti della stessa pianta, la volontà.
è violenza, è volere l'impossibile.
è che le cose divengano l'altro da sé.
sono due aspetti della volontà che vuole l'impossibile e come volontà che vuole l'impossibile è violenza, la volontà è violenza, tutta la volontà, e la volontà che vuole il morale e la volontà che vuole l'immorale.
perché non è riuscito là dove voleva riuscire, tener ferma l'identità delle cose.
perché l'identità delle cose non è tenuta ferma e il linguaggio che esprime la sua essenza, l'essenza dell'identità che non riesce ad essere identità è il nichilismo, è il divenir altro da sé: esempio concreto l'essente che diventa niente o il Dio teologico che "crea dal nulla le cose", o due particelle di protone che scontrandosi una si "annienta" e due si "creano": il pione positivo e il neutrone,ecc...
...per questo ha scritto: occhio Sonia,,,, ;-), ma che non si preoccupi Ubaldo che per quanto la nostra volontà voglia l'impossibile, quell'impossibile appunto che è voluto non è infine mai ottenuto.
le persone che leggono il blog e non scrivono , non lo fanno per lo più perché sono timorosi di essere "colpiti", e non "vogliono esserlo", credono che al "delitto" di scrivere un "castigo" li colpirà: in questo sono mortali e inscritti in quel concetto appena espresso sopra, la volontà che li opprime, la volontà che vuole l'impossibile per il momento li frena, ma poi Sonia scrive e si accorge che nessuno la può infine colpire... ecco, qui voleva essere il discorso che facevo sulle parole, e che le parole "devono" sgorgare a fiumi.il "devono" mio, non è un dovere morale ma tecnico.
avevo fin da principio inteso che il tuo nickname Leretico servisse per smorzare i lessicanti e i viziosi della lingua, che fra l'altro ad ogni loro dire è un errore, ma anche tu avevi questa forma sopra, pensavi infine di essere colpito e per non esserlo hai fatto scudo di Leretico.Ma tutte queste cose, Leretico, Dru, ecc.. non sono che una volontà già nella verità.La verità è l'essere sé dell'essente che infine riesce a stare.
non capiscono la guerra,è vero! ma forse non è esatto..conoscono profondamente il bene e il male..la vita e la morte..la vita che gli uomini "sciupano"( come spesso, tutto ciò che non ci è costato nulla..)le donne cercano la prevenzione contro il danno estremo della morte ..perchè della vita ,ne conoscono sulla loro pelle ,la fatica e il valore .. saluti da una incoscente bisbetica indomata..
Le donne hanno delle qualità notevoli e non le scopro io. Viviamo in una società moderna dove il valore delle donne non è ancora pienamente riconosciuto. Manca alla nostra democrazia e alla nostra economia il supporto delle donne che si rivelano in numerosissimi settori migliori degli uomini, ma non altrettanto considerate. Peccato. Il retaggio culturale negativo sulle donne, che ci portiamo da secoli, è duro da cambiare e non mi voglio dilungare sulle ragioni storico-sociali di questa cosa. Posso solo sottolineare che le donne sono importanti e meriterebbero di contare molto di più nella vita sociale.
Lo pseudonimo è un arma di attacco o di difesa? La questione è ardua. Come al solito tutto dipende da come si usa nei fatti. È vero, il nick-name nasconde l'identità di chi scrive e lo fa sia nel caso negativo di chi vuole offendere, sia nel caso positivo in cui non si voglia essere attaccati nella persona per le idee che si vogliono esprimere. Dovrebbero essere discusse le idee per il loro valore, non le persone che le esprimono, come si è troppo spesso abituati a vedere e a sentire. Insomma non ci tengo alla pubblicità personale ma alla discussione delle idee, cercando di equilibrare la libertà che c'è in questo giornale con la responsabilità di usare uno pseudonimo in maniera corretta. Spero sia bastante.
La guerra è inevitabile e incontrovertibile, volerla evitare è la violenza estrema come il volerla fare, in quest'ottica dobbiamo leggere le mie parole.
È tutto ciò che mette in relazione il mondo che ci circonda, e il volere di esso l'una o l'altra cosa di questo mondo e la relazione fra le sue cose, volerne la guerra o la pace, al mondo e sua relazione è indifferente.
...sono il loro negativo.
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ID31291 - 25/04/2013 07:20:28 - (lettore) - 25 aprile 1945- 25 aprile 2013
Bravo Pino!Come sempre sai arrivare dritto al cuore di chi ti legge ed invitare alla riflessione...Nei momenti difficili, allora come oggi, è più che mai necessario volgersi indietro, ripensare al passato, e, ammirati, ripetere a voce alta: ora e sempre Resistenza!M.