Al via il restauro dell'antico organo
di Cesare Fumana

L'organo della chiesa parrocchiale di Prandaglio sarà restaurato e poi ricollocato in una nicchia laterale della chiesa

Prenderà il via la prossima settimana il restauro dell’antico organo della chiesa parrocchiale di San Filastrio a Prandaglio, frazione di Villanuova sul Clisi.
Dopo il lungo iter per ottenere le autorizzazioni dalla Curia diocesana, dalla Sovrintendenza ai bene Culturali e paesaggistici della Lombardia e dall’Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Cei, la parrocchia ha affidato i lavori alla ditta Giani Casa d’Organi, di Corte de’ Frati (Cremona), la quale avrà a disposizione dai 24 ai 36 mesi per completare il restauro dell’antico strumento.

L’organo era inutilizzato da decenni e per tornare a suonare necessita di una profonda opera di restauro conservativo. Si tratta di uno strumento databile al XVIII secolo, presumibilmente di scuola veronese gardesana, anche se la sua datazione è incerta. Lo smontaggio, probabilmente, consentirà di risalire all’autore e attribuire una datazione più precisa.
Attualmente è collocato nel coro dietro l’altare maggiore. Un tempo si trovava nella cantoria ubicata sopra l’ingresso laterale destro della chiesa, spostato nella collocazione attuale fra gli anni Trenta e Quaranta del secolo scorso. Sono certi due interventi di restauro che hanno modificato l’assesto originario dello strumento: uno successivo al 1836, testimoniato da un cartiglio a stampa con la scritta “Carlo Filippini – Salò Lago di Garda – Casa fondata nel 1836â€; il secondo di Francesco Flocchini nel 1948, attestato da una medaglia smaltata a sinistra della tastiera.

L’organo è racchiuso in una cassa lignea su basamento indipendente, decorata a tempera con cornici dorate. Anche le due ante frontali si trovano in evidente stato di alterazione, e riportano un lato la raffigurazione dell’Annunciazione, sull’altro degli strumenti musicali. La trasmissione è interamente meccanica sia per la tastiera, che per la pedaliera e i registri. È alimentato da un mantice manuale gravemente deteriorato. Le canne di facciata sono in zinco, quelle retrostanti in legno di abete.

La spesa prevista per il restauro è di circa 80 mila euro. Lo strumento sarà smontato la prossima settimana e trasferito nel laboratorio della ditta cremonese.
Una volta restaurato e dotato di un mantice azionato elettricamente, sarà collocato in una nicchia laterale della chiesa, dove attualmente vi sono le bocchette dell’impianto di riscaldamento, che per questo dovrà essere rifatto (si ipotizza un nuovo impianto a pavimento). La parrocchia e la comunità di Prandaglio, nel frattempo, si daranno da fare per recuperare l’intera somma necessaria all’importante intervento conservativo.

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