Una rete per l'affido
di val.

C'è la pratica dell'affido nel futuro dei minori in difficoltà. Anche la Valle Sabbia si sta attrezzando. Giovedì sera a Barghe un incontro aperto a tutti per vedere come fare.


Troppi bambini in difficoltà, anche in Valle Sabbia, devono ricorrere alle comunità di accoglienza. Serve una rete di famiglie.
Dopo "La resilienza" con la psicopedagogista Mariella Bombardieri, "La famiglia come risorsa: l'esperienza dell'affido familiare" è il titolo della seconda serata dedicata da Vallesabbianews.it alle tematiche familiari. Serie di incontri organizzati in collaborazione con l'associazione culturale Agape e le amministrazioni comunali di Villanuova, Barghe e Vobarno.
 
L'appuntamento è per questo giovedì alle 20 e 30 al teatro dell'oratorio di Barghe.
Per l'occasione, presentate dall'assistente sociale della Valle Sabbia Mara Ceriotti, interverranno le esperte Sabrina Perrino del Consultorio familiare "Nodi", la coordinatrice di "Prendimi in affetto" Sara Modora e Cristina Riccardi dell'AiBi, associazione che si occupa di sensibilizzare al tema il territorio e di sostenere l'attività delle famiglie affidatarie, una delle quali, prima di aprire al dibattito, racconterà la sua esperienza.
Quello dell'affido è un tema drammatico e quanto mai attuale, non fosse altro per il fatto che coinvolge i minori, notoriamente la parte più debole della società.
E i "numeri", anche quelli valsabbini, indicano che c'è ancora molto da fare.
 
Nel corso del 2011, nel solo Distretto valsabbino, sono rimasti senza una famiglia che potesse avere cura di loro 63 minori.
Quarantacinque sono stati affidati ad Istituti protetti, solo per 18 c'è stata la possibilità di ricreare un ambiente familiare.
Intendiamoci: le strutture di accoglienza funzionano bene, bimbi e ragazzini vengono accolti da professionisti seri e in alcuni casi sono indispensabili.
 
Un ambiente famigliare accogliente, però, a certe condizioni, è senza dubbio più idoneo a sostenere un processo di crescita, soprattutto dal punto di vista affettivo e relazionale.
A questi 63 minori, sempre nella sola Valle Sabbia, se ne aggiungono una novantina che ricorrono al servizio di assistenza domiciliare.
Per il momento in Valle non è stato attivato l'affido temporaneo (per alcune ore al giorno), un sistema potrebbe fornire risposte adeguate anche per gran parte di questi casi.
 
Non per ultima la spesa: la tutela dei minori costa alle amministrazioni comunali della Valle più di 700 mila euro ogni anno.
Con i contributi alle famiglie affidatarie si spenderebbe tutti molto meno.
Senza contare che l'esperienza dell'affido è senza dubbio gratificante e arricchisce dal punto di vista umano.
Insomma: vale proprio la pena di capire come funziona.
 
Questo giovedì sera a Barghe è l'occasione buona per farlo.
 
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