Fra opinioni ed ossessioni
di Aldo Vaglia

Se le opinioni si trasformano in ossessioni non c'č possibilitŕ di dialogo. Cosě č anche in merito alle questioni del lago d'Idro.


L’opinione è per sua natura mutabile, basta incrociarne una migliore che la propria può essere arricchita o cambiata.
Le ossessioni seguono un iter più complicato e non sempre il successo è garantito.
L’opinione che la politica è corrotta e che molte opere hanno lo scopo di sperperare denaro per favorire lobby, clientele e se stessi, non può diventare l’ossessione che blocca tutte le iniziative.
 
Il fare impone coraggio, attenzione alle risorse, gestione e controllo delle fasi, correttezza negli incarichi e negli appalti, democrazia e partecipazione alle scelte.
Proporre opere inutili o più costose e criticare quelle più coerenti ed efficaci, considerandole degli imbrogli, è giustificabile se non si hanno gli strumenti per scegliere, è un’operazione intellettualmente scorretta se si è parte interessata, o se si è avvocati e si perorano cause perdenti.
Sfruttare presunte competenze, date da titoli accademici, per imbrogliare le carte è operazione piuttosto bislacca e non per niente originale.
L’insistenza e la ripetitività non ha come scopo il formarsi di un’opinione, il suo fine, attraverso emozioni e atteggiamenti inconsci, è quello di influenzare le scelte.

La situazione è abbastanza semplice, le acque vengono utilizzate per: produrre energia (pulita e a buon mercato), per l’agricoltura, per il cibo e per il turismo.
Non dimentichiamoci che agricoltura e alimenti sono tornati ad essere strategici per qualsiasi paese. E che l’energia da rinnovabili può essere la salvezza del pianeta.
Lo shopping cinese nel mondo è passato dall’acquisizione di fabbriche a quello di terre.
Chernobyl e il Giappone hanno sperimentato la mancanza d’acqua e di cibo a causa della radioattività.
Le rivolte in Nord Africa hanno avuto origine dai rincari di generi alimentari di prima necessitĂ .

Il lago dopo le opere di invaso delle dighe di Val Daone è anche l’unico baluardo a difesa delle popolazioni a valle.
La possibilità di questa funzione dipende in gran parte dalla quantità maggiore di acqua che può contenere prima di tracimare.
Si può affermare di non essere contrari a opere di sicurezza solo se in caso di necessità si possono abbassare i livelli.
Senza essere dei tecnici si capisce che garantire sicurezza con il lago pieno è pura demagogia.

Privarsi inoltre della possibilità di alzare i livelli quando non c’è alcun pericolo è contrario a ogni logica di accumulo e risparmio.
Chi accetta gli interventi della regione, non lo fa perché aprioristicamente ha scelto un campo, ma solo perché considera gli altri incoerenti e inadeguati.
Una riformulazione di progetti che possano rispondere ai bisogni e nello stesso tempo impiegare meno risorse è auspicabile e può favorire il cambio di opinione di chi non vede valide proposte alternative all’AdP.
 
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