Il padre, una figura importante
di red.

L’ultimo incontro di “Genitori in cammino” è stato dedicato al padre, il cui ruolo è fondamentale soprattutto nell’adolescenza.

 

«L’amore del padre: l’archetipo del padre e l’iniziazione al sentimento – padri e figli maschi – padri e figlie». È il tema della serata conclusiva degli incontri formativi a tema previsti nel progetto “Genitori in Cammino†organizzato da A.Ge. Gavardo che si è tenuto presso l’auditorium SS. Chiara e Bernardino l’11 maggio, con relatore Paolo Ferliga, psicologo e psicoterapeuta, nonché docente di filosofia e storia al liceo classico Arnaldo di Brescia, autore del libro “Il segno del padre – nel destino dei figli e della comunitàâ€.

«La presenza del padre, indispensabile fin dalla nascita accanto a quella della madre per lo sviluppo psichico e affettivo dei figli, diviene fondamentale nel corso dell’adolescenza, per iniziarli alla vita della comunità, al mondo dei valori e dello spirito – esordisce il dott. Ferliga –. Se in passato molta letteratura è stata dedicata all’amore indiscusso della madre e al suo ruolo nell’educazione dei figli, trascurando la figura del padre, oggi, finalmente, si pone l’accento sulla centralità della figura paterna e della paternità. Molti studi confermano che l’assenza del padre crea grande sofferenza nei figli con ripercussioni sino in età adulta. Se il rapporto con la madre è fondamentale nei primi anni di vita del bambino perché oltre a garantire il necessario accudimento, essa fa da tramite con il mondo esterno e aiuta il bambino a dare un nome a sentimenti ed emozioni (legame simbiotico), la funzione del padre è necessaria per spezzare questa simbiosi tra madre e figli che, se protratta troppo a lungo nel tempo, risulta essere dannosa per i figli stessi».

«Il padre, ottemperando al suo ruolo, separa i figli dal protetto mondo materno per predisporli ad affrontare con coraggio ed entusiasmo la vita. Ovviamente questa operazione non è indolore: il padre opera in modo che i figli sentano personalmente la separazione senza la mediazione della madre. Da qui l’interrogativo – come riempire questo vuoto in situazioni di madri rimaste sole per vedovanza, separazione ecc.? La risposta è supplire con una paternità sociale, legata alla comunità (insegnanti maschi, allenatori, parenti maschi)».

È provato inoltre che spesso, in assenza di un padre, viene in aiuto quello che lo psichiatra Jung chiama “l’inconscio collettivoâ€. Attraverso alcuni rudimenti della psicologia il relatore spiega come molti dei nostri comportamenti normali abbiano una radice più profonda della coscienza, sviluppandosi appunto nell’inconscio: Freud aveva determinato come “inconscio personale†le immagini che sono legate alla nostra storia familiare, e quindi il nostro vissuto. Jung, sulla base della sua esperienza clinica avvalora la tesi che nella psiche non gioca un ruolo determinante solo l’inconscio personale bensì anche quello che egli denominerà “l’inconscio collettivo†ossia quell’insieme d’immagini che arrivano dal genere umano e dalla sua evoluzione e che ognuno di noi si porta dentro come un Dna.

Offre infine spunti interessanti con immagini dalla storia e dalla bibbia: cita il faraone, come l’archetipo o la rappresentazione del padre nell’antico Egitto, il quale sebbene fosse venerato come un Dio si occupava personalmente dell’istruzione del figlio. Oppure la figura patriarcale di Abramo con la truce scena del sacrificio di Isacco per volontà di Dio, sacrificio che non si materializzerà perché Abramo dimostra a Dio la sua totale obbedienza. «Questo gesto estremo – fa notare Ferliga – può essere inteso come la separazione dolorosa del padre dal figlio, perché destinato ad una relazione diversa dalla famiglia di origine». E ancora: «La lama del coltello che Abramo brandisce è rivolta sì verso il figlio ma pure verso se stesso in quanto destinato a sacrificare la propria paternità».

Si conclude con quest’ottavo incontro la serie d’incontri formativi a tema del percorso formativo per genitori “Genitori in Cammino 2010-2011†organizzato da A.Ge. Gavardo, che, orgogliosa dei risultati ottenuti e della buona affluenza alle serate, informa di aver già messo in cantiere il prossimo percorso di formazione “Genitori in Cammino 2011-2012†con altrettanti relatori capaci e carismatici. Temi trattati, genitorialità, coppia ed educazione. Arrivederci a settembre!

A.Ge. Gavardo dà appuntamento al secondo incontro del percorso “Educare con il cinema†martedì 24 maggio, con l’intervento del dott. Luigi Muzzolini, dal titolo “Progetti per il futuroâ€, con la proiezione del film di Laurent Tirand “Il piccolo Nicolas e i suoi genitoriâ€, presso l’auditorium “Cecilia Zane†della biblioteca comunale di Gavardo alle 20.30.

Per info www.genitoriagavardo.it.

In foto la platea di genitori in uno dei precedenti incontri

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