Salta col paracadute e si impiglia in parete
di val.

E' successo a Campione del Garda ad un neozelandese di 30 anni. Rocambolesca l'azione di salvataggio.

Un salto nel vuoto, l’adrenalina che va a mille, poi lo strattone del paracadute che si apre.
Questo è il Base Jumping, moderna tecnica sportiva estrema che promette sensazioni mozzafiato.
E anche qualche infortunio.
 
Come ieri pomeriggio sul dirupo che sovrasta l’abitato di Campione del Garda dove un 30enne neozelandese è rimasto impigliato nelle rocce a strapiombo sul lago, a diverse decine di metri d’altezza.
Sul posto il 118 ha inviato subito l’eliambulanza ed è toccato al tecnico del Soccorso Alpino presente sempre fra l’equipaggio provare ad intervenire direttamente in parete per levare il base Jumper, che per fortuna non si era fatto quasi nulla, dall’incomoda posizione.
 
L’esperto si è fatto calare col verricello su una cengia dove era possibile arrivare senza che le pale dell’elicottero picchiassero sulla parete rocciosa, è salito fino a raggiungere lo sportivo 30enne che nel frattempo stava recuperando il paracadute e l'ha messo in sicurezza.
 
A quel punto c'era "solo" da calarlo con una corda per una ventina di metri, fino in un punto dove l’elicottero ha potuto riprenderli entrambi col verricello e portarli alla base della parete.
Un intervento veloce, tanto che gli uomini del Soccorso Alpino che per ogni evenienza erano partiti dalla Valle Sabbia, hanno potuto rientrare prima ancora di raggiungere Campione.
 
Tutto bene quel che finisce bene: per il Base Jumper non è stata necessaria nemmeno una visita al Pronto soccorso.
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