Roghi montani
di red.

Con il vento asciutto che arriva da Nord, tornano a far paura gli incendi. Ieri le fiamme ad Agnosine, Pertica Bassa e Bagolino.

Fra mercoledì e giovedì ha preso a soffiare il favonio, il vento del Nord che i tedeschi chiamano Föhn.
Ha la particolarità di raffreddarsi molto lentamente mentre sale di quota sulle alpi e di riscaldarsi con maggior velocità nel ridiscendere verso la pianura, per effetto della compressione “adiabatica”.
Soffia caldo ed asciutto e se i boschi ancora non hanno cominciato a verdeggiare si ritrovano ad essere in condizioni di forte pericolo di incendio.
 
Così è stato sufficiente davvero poco per scatenare le fiamme nei boschi della Valle Sabbia.
Tre i focolai principali. Ad Agnosine a fianco della Lumezzane Valsabbia, in località San Giorgio, il veloce intervento dei Vigili del Fuoco insieme a quello dei volontari locali dell’Antincendio ha avuto il merito di risolvere velocemente il problema e limitare i danni.
 
A Pertica Bassa sono andati in fumo alcuni ettari di bosco e di pascolo sul fianco del Monte Tegaldino, dove sono intervenuti coordinati da un funzionario della Comunità montana un elicottero ed i volontari della Pertica.
A Bagolino sopra località Fontane dove sono stati impegnati fino a sera un altro elicottero munito di cesto e i volontari dell’Antincendio boschivo di Bagolino e di Ponte Caffaro.
 
Sempre a Bagolino, questa domenica mattina è intervenuto anche un canadair che pesca acqua nel lago d'Idro e circoscrive l'area che ieri è stata interessata dall'incendio.
Fiamme evidenti non ce ne sarebbero più, ma la zona è ricca di faggi e di abeti rossi e questo ha portato alla decisione di impegnare numerosi uomini in un'attenta opera di bonica. 
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