Carnevale fra eccessi e devozione
di val.

Con la messa delle 6 e 30, anche questo lunedì mattina ha avuto inizio la parte più caratteristica del Carnevale bagosso.

Tutti insieme i balarì a messa, senza maschera, per riproporre ancora una volta la straordinaria tradizione rappresentata dal Carnevale bagosso.
A celebrare la funzione, insieme al prevosto don Arturo Viani, don Fabio parroco di Idro, don Dino e don Paolo da Vestone, don Gigi curato di Rovato, il parroco di Polpenazze, don Innocente Baresi ed un diacono da Castenedolo.
 
Per l’occasione don Arturo ha voluto sottolineare due gesti simbolici: i ballerini entrando in chiesa si tolgono la maschera e depongono il cappello ricoperto con gli ori e i gioielli di famiglia.
Un doppio invito che vale per tutti e che esorta a togliersi la maschera per essere se stessi e a mettere da parte richezze ed orgoglio.
 
“I valori del Carnevale sono tanti e bisogna difenderli contro le inutili esagerazioni†ha aggiunto il parroco, riferendosi certamente agli eccessi che soprattutto in questi ultimi anni rischiano di snaturare l’anima più trasgressiva del Carnevale bagosso, quella rappresentata dei “mascherâ€.
Da sempre queste figure carnevalesche, vestiti di abiti tradizionali maschili e femminili e dal volto travisato con delle maschere, scorazzano per le vie del paese burlandosi di tutto e di tutti, facendo risuonare gli anfratti col rumore degli zoccoli chiodati e concedendosi mosse licenziose ed irriverenti.
 
Anche i mascher fanno parte a pieno diritto della tradizione, ci mancherebbe.
Da qualche anno, però, gli scherzi si sono fatti troppo pesanti, gli eccessi in alcool più evidenti, tanto che gli stessi bagossi cominciano a non accogliere più i mascher nelle loro case, considerandoli più un fastidio che parte importante della tradizione.

Una mutazione dovuta ad almeno due fattori.
Da una parte il fatto che molti mascher non sarebbero più bagossi e dunque meno rispettosi di un codice di comportamento mai scritto, ma ugualmente onorato da secoli.
 
Dall’altra la “voce†che a Bagolino nei giorni di Carnevale tutto sia lecito.
Così la “città di montagna†della Valle Sabbia in questo periodo viene visitata da centinaia di persone in cerca solo dello sballo con vino e super alcolici.
Per evitare gli etilometri sulla via del ritorno, da qualche tempo, molti addirittura si organizzano con il pullman.
 
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