San Martino all'asciutto
di Ubaldo Vallini

Si sono da poco conclusi i lavori sotto la galleria che lungo la Variante alla 237 del Caffaro permette di oltrepassare d'un balzo l'abitato di Sabbio Chiese.

E’ costato 270 mila euro “asciugare” la San Martino, la galleria che lungo la Variante valsabbina permette in un colpo solo di superare l’abitato di Sabbio Chiese e che rischiava di diventare, soprattutto in inverno, una trappola mortale.
Il problema era diventato macroscopico la mattina del 25 novembre scorso, quando un’autocisterna per il trasporto dell’ossigeno è uscita da quel tunnel piegata in due.
 
L'incidente
Nessuna delle 20 ruote del mezzo pesante è stata sufficiente a frenarne la corsa, terminata solo contro il guard rail duecento metri dopo.
Una fortuna che nessun’altro mezzo venisse coinvolto dalla carambola.
Così anche per la manciata di auto che seguivano, schizzate in testacoda come birilli da una parte e dall’altra della strada, solo ammaccate contro le protezioni laterali.
 
Le cause
Erano già un paio di settimane che pioveva, sotto quella nuovissima galleria, in più punti lungo i 922 metri della sua lunghezza.
“Infiltrazioni di acqua sia dalla volta che dai piedritti della calotta in cemento armato che, a causa dalle copiose piogge registrate in questi giorni si sono notevolmente accentuate con conseguente formazione di ampie pozzanghere sul piano viabile” era stata la diagnosi dei tecnici della Provincia.
Quella mattina a fare la differenza era stato un’improvviso calo delle temperature, che appena fuori dalla galleria ha ghiacciato l’acqua raccolta dalle auto e dai camion in transito, fino a rendere insidiosissima una vasta porzione d’asfalto.
 
La soluzione
Si poteva prevedere? Si. Si doveva intervenire prima? Dipende dai punti di vista: quindici giorni, quando c’è un pericolo su un’arteria trafficata come quella, per gli utenti sono un’eternità; “volano” quando c’è da organizzare una manutenzione straordinaria.
Serve tempo per segnalare il problema, tempo per studiare soluzioni, tempo per cercare i soldi necessari... solo poi fra progetti ed appalti si può intervenire.
Il 25 novembre dell’anno scorso i tecnici del Servizio di Manutenzione strade erano al secondo stadio.
Ed intanto avevano disposto dei cartelli che segnalavano il pericolo.
Va anche detto che quella galleria i “nostri” l’avevano ricevuta in dote dall’Anas solo qualche mese prima e non avevano potuto prevedere nulla.
 
I lavori
“Ci siamo occupati subito di quella oggettiva situazione di pericolo affidando immediatamente i lavori ad un’azienda specializzata nella messa in sicurezza delle gallerie stradali, imponendo la loro esecuzione in orario notturno, per limitare il più possibile disagi agli utenti” fa sapere l’assessore di riferimento Mariateresa Vivaldini.
Lavori che si sono conclusi ufficialmente a metà febbraio, dopo che sono stati installati circa 2.200 metri quadrati di lamiera grecata preverniciata, che nei punti fessurati raccolglie l’acqua convogliandola ai lati della galleria, lungo i camminatoi, dove è stata realizzata un’apposita canaletta che la fa defluire all’esterno.
Già che c’erano, gli operai hanno avuto modo di sistemare dei catarifrangenti in sostituzione degli iniziali “delimitatori di margine” che venivano sovente danneggiati da ignoti.
 
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