Storia anche valsabbina
di Rus

Non mancano anche nella nostra Valle Sabbia i segni del passaggio garibaldino, che ricordano una storia condivisa.

 
Non c'è dubbio che Roberto Benigni dal palco di Sanremo abbia dato una bella scossa.
Finalmente dopo tanto altalenare il Governo ha deciso. Unici bastian contrari e strafottenti i ministri della Lega Nord, i quali  non si ricordano che per diventare ministri hanno giurato fedeltà alla Costituzione.
In questi tempi, sommersi dalle critiche per le loro coperture a prescindere dei guai giudiziari del Capo del Governo, ricorrono agli slogan di sempre, facendo credere alla loro base che la meta è vicina, confondendo federalismo con il far quel che si vuole, non importa se poi a pagare il conto sarà sempre pantalone.
 
Se la prendono con la festa del 17 marzo, spiegando che l'Italia non se lo può permettere per via della crisi, dimenticando che da oltre due anni il loro Governo nulla ha fatto per contrastarla questa crisi, ridurre la cassa integrazione, aiutare le famiglie in difficoltà.
Potremmo dire che ha fatto due anni di festa, se per molti italiani quelli passati non fossero stati un dramma.
Comunque la festa c'è, anche se in Valle Sabbia “i giovani padani”, scimmiottando i loro leader dibatteranno sulla “dis-unità d'Italia”.
 
E' importante ricordare come la nostra Valle sia stata teatro di episodi e battaglie che hanno contribuito al consolidamento dell'unità del paese.
Dopo le epiche battaglie di S.Martino e Solferino del 1859, la Valle Sabbia nel 1866 è stata teatro di scontri tra le truppe garibaldine al servizio del Regno d'Italia e l'esercito austriaco, col fine di liberare il Trentino.
Infatti il 3 luglio 1866 a Montesuello in comune di Anfo e poi a Bezzecca avvennero scontri durissimi e lo stesso Garibaldi venne ferito. Ne sono testimonianza il Sacrario e il cippo che ricorda il luogo del ferimento del Generale.
 
Ma la risalita della Valle del Chiese fu un trionfo per Garibaldi, ovunque riconosciuto e ben accolto.
Basti pensare alle numerose vie intitolate, alle lapidi che ricordano nei paesi dove lui ha dormito, i ricordi che in questi periodi si riscoprono, vedi la pubblicazione del gruppo Clisis di storie garibaldine.
Oppure l'entusiasmo a Vestone che volle ricordare il passaggio dell'eroe dei due mondi con una lapide ancora leggibile sotto il Municipio: A Giuseppe Garibaldi le donne di Vestone auspicanti per i loro figli.
 
Tra le truppe c'erano parecchi figli della terra bresciana, innamorati degli ideali del risorgimento.
Tutta questa storia per dire che sarebbe auspicabile che in Valle Sabbia si ricordasse l'alto valore dell'Unità d'Italia proprio davanti al sacrario di Montesuello, spesso dimenticato come luogo sacro.
Farei una proposta agli amici di Valle Sabbia News di farsi promotori per la costituzione di un comitato celebrativo, cui partecipino tutte le istituzioni a prescindere dalla collocazione politica e la società civile con le sue forme organizzate.
Non disperdiano un patriminio di ideali e di  sacrifici per misere beghe paesane.
 
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