Mi piacerebbe votare una persona che si fa conoscere perché è normale.
Una persona che chiede il voto e promette che per tre anni della sua vita smette di lavorare nell’impiego pubblico o da operaio perché crede che è importante cercare condivisione e programmi nel sociale.

Una persona con la faccia normale che ha le pieghe di chi fa fatica ad alzarsi la mattina perché la notte non ha risparmiato il suo tempo se nella famiglia qualcuno ha bisogno di cure speciali, che incontra i familiari a colazione e poi per ascoltare le varie vicissitudini dei suoi cittadini.

 

Una persona che incontro mentre come me butta la spazzatura, che disbriga in posta ed in banca le operazioni d’ufficio e di casa, che si occupa di andare al supermercato per vedere come procede avanti l’economia guardando i prezzi ed i carrelli intorno.

Una persona che si ferma a guardare il fiume e le anatre che hanno preparato il loro nido, che sente la risata dello straniero che saluta il suo compagno di avventure in questo pazzesco paese di presuntuosi.

 

Una persona che decide ogni tanto di andare a sentire una lezione nelle scuole, che entra per qualche ora in un ricovero in incognito e accompagna un anziano in bagno dopo averlo tirato su da una poltrona e percorso in mezz’ora tre piastrelle di pavimento, che si ferma in ospedale su di una panchina per sentire tutto il dolore che passa lì davanti.

 

Una persona che si gode l’invito della vicina che prepara per lui la pietanza preferita, che ha sempre accanto a se un nuovo ed interessante libro da leggere, che si mescola tra il pubblico per una recita, un concerto, una visione cinematografica, un ballo in piazza.
Una persona che si gode la sua famiglia.
Una persona che dopo tre anni rientra nella sua abituale attività e che viene giudicata per l’effettivo aiuto che ha dato nel sociale.

 

Sto sognando, lo so ma finchè non ritorniamo a questo io non so se ho voglia di votare, ammesso che del mio voto interessi qualcuno.