Vacche di silicio
di Ubaldo Vallini

Energia solare, compatibile con l'ambiente. Viene qualche dubbio guardando dall'altra parte della valle, mentre da Bagolino si sale verso il Maniva.

 
Quanto rende una mucca al pascolo? E quanto un pannello fotovoltaico?
Deve aver fatto bene i conti l’imprenditore edile di Bagolino che nei mesi scorsi ha acquistato questo edificio rurale, nelle adiacenze dell’area industriale del paese in cui vive.
 
Le vacche sui pascoli bagossi sono preziose, lo sanno tutti i buongustai e le massaie che in bottega cercano il prelibato formaggio che si fa da queste parti.
Il “nostro” però ha deciso per gli elettroni. Energia pulita e rinnovabile che non necessita di transumanze, mungitura giornaliera, letame da spalare e via dicendo.
Qualcuno dice che avrebbe fatto meglio a considerare anche la resa paesistica, visto che l’effetto baraccopoli appare evidente, a dispetto delle caratteristiche di sostenibilità ambientale promesse dal fotovoltaico.
 
Un paesaggio che si può ammmirare e fotografare volgendo lo sguardo oltre il torrente Caffaro, se solo si sale un po’ lungo la strada che dal centro valsabbino porta agli impianti del Maniva.
“Se non lui avrebbero dovuto farlo gli amministratori pubblici, tanto più che se l’imprenditore ci guadagna è solo perché sono previsti incentivi statali che attingono dalle tasche di tutti noi” aggiungono i molti rimasti inorriditi dalla vista di quelle 3.876 “vacche di silicio”, raggruppate in 38 “mandrie” da 102 “capi” ciascuna.
 
“Tutto regolare: il privato che ha deciso di fare quell’investimento ha ottenuto l’ok da parte nostra, ma anche quello della Provincia e della Sovrintendenza, con una procedura prevista per gli impianti che come quello superano una certa dimensione” ci ha detto il sindaco di Bagolino Gianluca Dagani, precisando che l’area è assai vicina a dei capannoni, che i lavori sono ancora in corso e prevedono anche opere di mitigazione dell’impatto ambientale.
 
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