Opportunità familiari
di Gio
C'è il tema dell'affido all'ordine del giorno di un incontro che avverrà questo venerdì a Villanuova. Una settantina fra Garda e Valle Sabbia i minori in difficoltà.
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Si terrà questo venerdi 5 novembre alle 20.30 presso la sala consiliare del Comune di Villanuova il secondo incontro promosso dai Comuni di Roè Volciano, Salò, Gavardo, Villanuova e Vobarno e dall'Associazione Amici dei Bambini per promuovere il percorso adottivo o di affido a sostegno dell'infanzia abbandonata.
Il primo incontro svoltosi il 22 ottobre ha portato i numerosi partecipanti a comprendere le esigenze che anche il nostro territorio gardesano e valsabbino manifestano in merito alle difficoltà che vivono molte famiglie italiane e straniere .Â
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Ecco che allora lo strumento dell'affido - normato nel 1984 - ha come scopo lo sviluppo di reti di famiglie disponibili ad accogliere e garantire, ai bambini che vivono queste difficoltà , il diritto a vivere in una famiglia fintanto che quella d'origine riprenda le proprie capacità genitoriali.
La normativa consente l'affido temporaneo giudiziale o consensuale, oppure, per sopperire a piccole difficoltà quotidiane dei genitori, degli affidi diurni, dove il minore viene accolto in una famiglia per le ore pomeridiane.
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Purtroppo la frenesia ed i ritmi quotidiani dei tempi hanno indebolito la rete di solidarietà familiari aumentando i disagi che si creano in tante famiglie per problemi sociali, di droga, di precarietà economica o di salute. Â
Ecco allora dei progetti che partono per il distretto 11 del Garda dalla Fondazione Servizi Integrati Gardesani (Mi affido fidati) e per la Vallesabbia dalle cooperative presenti sul territorio (Posso affidarmi alla tua famiglia? La mia è un po' in difficoltà ) per la sensibilizzazione e la raccolta di disponibilità all'affido familiare.
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La situazione del Garda è di 24 minori in affido giudiziario e 7 in attesa di collocazione in una struttura comunitaria; in vallesabbia 26 sono i minori in comunità e 14 quelli in affido.
I progetti prevedono degli incontri formativi per le coppie che sono interessate, indispensabili per rendere la famiglia "accogliente" ed informata su tematiche giuridiche e psicologiche. Il percorso porta ad una riflessione sui sentimenti che muovono l'esperienza e divengono dei contenitori emotivi di confronto tra famiglie che vivono con solidarietà l'affido.Â
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Lo spazio di sostegno - individuale o di gruppo - è necessario anche per gestire la difficoltà di essere "ponte" con la famiglia di origine con la quale non si deve instaurare conflittualità ma collaborazione e disponibilità .
l progetti di affido familiare si sviluppano per consentire ai protagonisti che sono i bambini con le loro difficoltà , i Servizi Sociali, la famiglia d’origine che non va dimenticata, gli affidatari che non vanno abbandonati a loro stessi, di dialogare tra loro.
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Positiva ed efficace, in occasione dell'incontro che ha avuto luogo lo scorso 22 ottobre, è stata la testimonianza di una famiglia affidataria di Salò - inserita in un associazione tra famiglie che opera da 25 anni per l'affido - che ha portato la riflessione su "quanto" si riceve dal "dare" a questi bambini che vivono l'abbandono; il senso di questa esperienza è la convinzione che la famiglia è una grande dimensione educativa e che il progetto principale è quello di assicurare a questi bambini serenità e tranquillità di vita sino al momento in cui si riesce a recuperare, se possibile, la loro famiglia d’origine.
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Un bambino impara ad accogliere se è accolto.Â
La logica dell'affido non deve essere quella strettamente burocratica dello svuotamento degli istituti ma una risposta di vera gratuità ai bisogni di questi bambini. Â
Dopo aver trattato il tema dell'affido la prossima riflessione sarà sui percorsi istituzionali per diventare coppia adottiva.
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