Gas, appalto da rifare

Il Tribunale Amministrativo Regionale, infatti, in data 29 ottobre ha depositato l’ordinanza cautelare 778/2010 che accoglie l’istanza della Eurogasmet, azienda interessata all’appalto.

In sostanza la Comunità montana valsabbina non può per ora indire la gara d’appalto, se non dopo aver revisionato alcune clausole del disciplinare di gara che porta la data del 20 agosto e che impone il pagamento a favore dei Comuni della Valle di 34 milioni di euro per l’uso della rete di distribuzione e in aggiunta un canone anticipato di 1,2 milioni di euro.

Detta revisione, come viene specificato nell’ordinanza, si ritiene necessaria perchè “nell’ottica liberalizzatrice del decreto Letta, la previsione di ingenti costi iniziali (sostanzialmente destinati a tenere indenni i Comuni dal sopportare il costo del riscatto degli impianti nei confronti dei precedenti gestori) è idonea a determinare effetti distorsivi del confronto concorrenziale, in quanto altera le condizioni di partenza, a vantaggio dei distributori uscenti”, cioè della società che già gestisce la distribuzione del gas nella valle.

Il caso verrà riesaminato il 16 dicembre, dopo che la Comunità montana di Valle Sabbia avrà provveduto alle prescrizioni fissate dal Tar.

Si tratta di una partita “sostanziosa”: l’importo convenzionale complessivo dei contratti di servizio – ce n’è uno per Comune – è fissato infatti a 16 milioni e duecentomila euro, per un servizio che verrà affidato per un periodo di undici anni per i comuni coinvolti che fanno parte della Comunità valsabbina (Agnosine, Barghe, Bione, Casto, Lavenone, Mura, Odolo, Preseglie, Roè Volciano, Sabbio Chiese, Serle, Vallio Terme, Vestone e Vobarno; per dodici anni in quei Comuni limitrofi che intendono aderire alla stessa convenzione e che sono Bedizzole, Botticino, Calvagese della Riviera, Castenedolo, Mazzano, Muscoline, Nuvolento, Nuvolera, Paitone e Prevalle.