Asco Vestone: tre partite, tre vittorie
Terza di campionato. A Vestone arrivano, in ritardo causa smarrimento nei dintorni della gigantesca rotonda di Nozza, gli ultimi in classifica, sconosciuta gente di Poncarale...

Asco Vestone - Uso Poncarale 3 - 1

Guance Rosse (4 – 2 – 3 – 1): Perotti; Garzoni, Zambelli C. detto howazzo, Zorzi detto zorro, Piccinelli; Giori detto lepre, Crescini detto ciki; Bordini detto mino, Gottardi, Ebenestelli N.; Cappa il capitano detto brucio
Entreranno: Cosenza detto cuba, Ghidini detto Simone da Bione, Flocchini detto tino, Bianchi detto panì
All.Morghen

Terza di campionato. A Vestone arrivano, in ritardo causa smarrimento nei dintorni della gigantesca rotonda di Nozza, gli ultimi in classifica, sconosciuta gente di Poncarale che porta in spalla il proprio modestissimo fagotto: in due partite, nessun gol fatto e 5 subiti; vuol dire quantomeno che dietro giocano allegri. Hanno anche fama di attaccabrighe, ma si dimostrerà grossa diceria da bar; in campo saranno invece dei giovani gentlemen. A proposito, qualcuno sa dove stia Poncarale?

Guance Rosse parte bene; primi 15 minuti di fuoco, seguiti dal gol di capitan Cappa, il primo della stagione, smarcato a rete da un colpetto di testa di Gottardi, che quest’anno gli Dei hanno deciso di agevolare; ogni palla che tocca diventa oro. Poi basta. L’ardore agonistico dei nostri si spegne improvvisamente, lasciando spazio al mercato; ognuno strilla il suo: chi vende padelle, chi generi alimentari, chi pellami. E mentre i Tromboni sono impegnati a urlare la propria merce da dietro la bancarella gli ospiti pareggiano con un imparabile tiro da fuori; esecuzione spettacolare, d’accordo, ma non si lascia un uomo libero al limite della propria area sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Mister Morghen, la prossima volta sarà utile dare ordini precisi di marcatura; non creda che i suoi uomini ci arrivino da soli; molti di loro vanno catechizzati come i muli.
Dopo neanche due minuti Guance Rosse rischia di capitolare ancora; su bel buco dei due centrali, i signori Zambelli C. e Zorzi, la palla arriva pulita sui piedi del centravanti lanciato a rete; Perotti, giustamente al limite della propria area, anziché uscire alla disperata, indietreggia a passo di gambero. C’avrà ragione lui. L’attaccante si sente più tranquillo quando vede un portiere che rincula invece che venirgli incontro; talmente tranquillo che magari calcia fuori peccando di sufficienza. Così accadrà. Graziati, i Tromboni vanno negli spogliatoi.
Durante l’intervallo qualcuno passa a smontare le bancarelle in campo.

Secondo tempo. Amici valsabbini, non trovando la merce, vi tocca giocare a calcio. I 15 minuti di fuoco del primo tempo non saranno replicati, ma quella determinazione sì. Chiedere per esempio a Piccinelli, commovente gazzella di Barghe, che infiamma i tifosi con incursioni che non portano a niente, ma che servono da carica ai compagni di squadra. Il 2 a 1 è così figlio della voglia, e del caso. Gottardi, semper lü, fa partire da parecchio fuori area un missile che si insacca sotto la traversa passando in mezzo alle tragiche braccia del portiere che, ci giochiamo la casa, è più miope di quello del Ponte Zanano incontrato alla prima di campionato.
Chiuderà il discorso Bordini, su calcio di punizione; una innocua zappatina rasoterra che diventa letale perché deviata dalla barriera nell’angolo del miope coi guanti, che invece era appostato all’altro angolo. Un tempo sarebbe stato autogollonzo; adesso queste botte di culo vanno a curriculum alla voce ‘gol fatti’. È il calcio moderno. Pazienza.

Comunque, nove punti in tre partite. È assoluta media da scudetto, ma gli avversari finora incontrati non autorizzano di montarsi la testa. A proposito, sabato prossimo si andrà a far visita al Castelcovati. Finalmente un avversario di caratura. Due anni fa, semifinale provinciale di andata, si è perso. Guance Rosse, ti toccherà dimostrare quanto vali davvero. Salutiamo.
Armando Dell’Oca

In foto il capitano Alessio “brucio” Cappa, autore del primo gol

www.ascovestoneopen11.it

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