Un polo turistico fra Valsabbia e Valtrompia
L’idea: accedere a fondi pubblici per rilanciare un comprensorio attraverso lo sci e i prodotti tipici e sfruttando storia e archeologia

Un grande progetto turistico che abbia il Maniva come fulcro, e come obiettivo complessivo il rilancio dei siti storici e culturali, dei demani sciistici e delle eccellenze gastronomiche della Valtrompia e della Valsabbia; che proprio al Maniva si «incontrano».

Il tutto è contenuto in una «lettera d’intenti» per un piano di interventi che viene sottoposto alla Regione, con l’intenzione dichiarata di «creare un polo turistico-culturale attrattivo a livello internazionale». La lettera in questione è stata firmata da Provincia di Brescia, comunità montane di Valsabbia e Valtrompia, comuni di Bagolino, Anfo, Collio e dalla società «Maniva ski» del valtrumplino gruppo Lucchini. In pratica si tratta di un accordo di programma con capofila la Provincia. Le idee sul tavolo?

Da un parte si guarda ai fondi che ruotano attorno all’Expo 2015, e al capitolo che indica nella «valorizzazione turistica e dell’offerta culturale» uno strumento strategico per integrare sviluppo sostenibile, attrattività, sicurezza e salute; dall’altra alle risoluzioni del Parlamento europeo sulla politica comunitaria nel settore e al Piano regionale di sviluppo. Ma si fa anche riferimento a iniziative già in atto nel territorio interessato, quando la lettera cita «riqualificazione, riuso e potenziamento delle infrastrutture al servizio dell’offerta turistica con un particolare riferimento al rilancio del comprensorio sciistico del monte Maniva». Non a caso in questo piano rientra anche Maniva ski, e si crea un partenariato pubblico-privato che vede per la prima volta presente da queste parti (è un caso nazionale) accanto agli enti pubblici (comuni e Comunità) un attore privato che ha investito e sta investendo milioni di euro in montagna anche in questo momento, per realizzare la seggiovia del Dasdanino che raddoppierà la capacità del demanio.

Nell’accordo quadro di cui stiamo parlando si fanno poi specifici riferimenti a iniziative culturali in atto come la «Via del Ferro» e alle ex miniere della Valtrompia; al recupero della Rocca d’Anfo, e alle attrattive enogastronomiche (a partire dai formaggio di monte) che vedono ancora una volta il Maniva come raccordo.

Le intenzioni? Si traducono in tre specifici progetti: la riqualificazione della Rocca d’Anfo individuando nel complesso militare fortificato un elemento di pregio turistico internazionale; il sostegno a Maniva ski nel segno del «potenziamento delle strutture e degli impianti del comprensorio sciistico con una integrazione delle attività residenziali-turistiche, ricreative, sportive e culturali; e la promozione del Bagoss prodotto negli alpeggi di Bagolino.
E sullo sfondo ci sono le Terme di Vallio, il lago d’Idro e i siti di archeologia industriale delle due valli. Con la novità della «assunzione del rischio da parte del privato nella gestione delle infrastrutture di proprietà pubblica».

Edmondo Bertussi da Bresciaoggi

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