Milena, un albero per ricordarla
«Nel verde della scuola pianteremo un albero sempreverde per ricordare Milena», hanno anticipato gli studenti del Polivalente nel corso di un incontro sulla sicurezza stradale.

Anche Milena Zanolini, la 19enne di Livemmo morta nei giorni scorsi a causa di un incidente stradale, otterrà un diploma metaforico dal «Polivalente» di Idro.

Lo vogliono i suoi compagni di classe. Ma anche tutti gli altri studenti che ieri, in occasione di un incontro sulla sicurezza stradale programmato prima del dramma avvenuto proprio a Idro, l’hanno ricordata.

Se n’è parlato più volte durante la mattinata, e anche l’ultimo pensiero è stato rivolto a lei: «Nel verde della scuola pianteremo un albero sempreverde per ricordarla - hanno anticipato gli studenti -. E poi, visto che Milena era una brava studentessa, sicura della promozione, al momento degli esami di fine giugno la avremo idealmente accanto a noi, per ricevere un diploma di maturità che le spetta di diritto».

Propositi e desideri che, dicevamo, sono emersi in un incontro inusualmente silenzioso tra i ragazzi del triennio (circa 200 giovani dai 17 ai 19 anni) e un funzionario della polizia stradale di Brescia. «Mettetevi bene in testa che le forze dell’ordine non sono il nemico - ha esordito l’operatore -, ma un aiuto alla sicurezza sulla strada».

Il funzionario ha fatto 3 diverse proposte ai ragazzi: la partecipazione a corsi di guida sicura su pista per gli studenti delle quinte, la frequenza, a scuola, di un corso di educazione stradale (che sarebbe obbligatorio dal ’94), e la richiesta di fare pressioni sulle autorità competenti affinché aumentino i controlli stradali e gli uomini in servizio. «Perchè non siamo "sbirri"; siamo vostri amici».

È stato anche mostrato il funzionamento del «narcotest», e poi è arrivato il turno delle testimonianze. «Sto prendendo ora la patente, e mi sono sentito molto coinvolto - ha raccontato uno studente - quando si è parlato di come comportarsi con l’asfalto bagnato: il pensiero è corso subito a Milena e alla sua tragica morte».

È intervenuto anche il 32enne odolese Luca Flocchini, costretto in carrozzella per un incidente stradale accaduto nel deserto africano del Kalahari. E ha toccato il cuore dei ragazzi: «Ha raccontato la sua storia da "normale", l’incidente e l’esperienza che vive ora nel momento del bisogno, riscoprendo il valore dell’amicizia vera».

Massimo Pasinetti
da Bresciaoggi
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