Senza un perchè
di val.

Brutta avventura nel primo pomeriggio di sabato per un motociclista cittadino che stava percorrendo la 237 del Caffaro fra Idro e Lavenone.

 
Due curve a sinistra, una a destra… e poi il nulla. Ha fatto tutto da solo il centauro che nel primo pomeriggio di ieri è finito a gambe all’aria lungo la 237 del Caffaro e si è anche dimenticato come.
Un volo che però ha richiesto l’intervento dell’auto medicalizzata da Nozza e poi anche quello dell’eliambulanza da Brescia.
Dell’arteria valsabbina, il motociclista stava percorrendo il tratto che sovrasta il Chiese, proprio all’uscita della Galleria artificiale di scarico del lago, fra Idro e Lavenone e in direzione di quest’ultimo.
 
Viaggiava su una potente Ducati, ma quasi certamente a bassa velocità. Lo testimoniano i pochi danni subiti dal mezzo meccanico.
E’ andata peggio al conducente. I primi a soccorrere l’uomo, infatti, un 58enne residente in città, l’hanno trovato a terra e privo di conoscenza. Immediata la richiesta di aiuto e velocissimi i soccorsi ad arrivare.
 
L’ambulanza da Nozza, ma anche l’elicottero, con il pilota che con una manovra spettacolare e di sicuro piuttosto complessa ha depositato l’equipe medica a pochi passi dal luogo dell’incidente, utilizzando il guard-rail che separa la strada dalla scarpata e poi dal fiume come predellino per scendere.
La procedura di rianimazione per fortuna ha avuto successo, tanto che il centauro stesso ha potuto raccontare ai soccorritori di non ricordarsi proprio nulla, al momento non rammentava neppure di essere uscito di casa con la motocicletta.
In volo lo hanno trasferito alla Poliambulanza di Brescia, dove è stato ricoverato in corsia in condizioni serie, ma non in pericolo di vita.
100522LavenoneIncidenteMoto01.jpg 100522LavenoneIncidenteMoto01.jpg