Residenziale, ma non troppo
di Ubaldo Vallini

Poche settimane ormai separano il Pgt di Vestone dalla sua approvazione definitiva. Ne abbiamo parlato un po' col sindaco Giovanni Zambelli.

 
“Il nostro Piano di Governo del Territorio? Abbiamo privilegiato il recupero dei centri storici e previsto urbanizzazioni in aree che per lo più erano già state designate a quello scopo, decidendo di negare ulteriori urbanizzazioni”.
Giovanni Zambelli è uno che non si tira mai indietro quando gli fai le domande e di parole certo non ne spreca.
Dopo cinque anni trascorsi a fare l’assessore, con l’ultima tornata elettorale è diventato il primo sindaco leghista di Vestone e anche gli avversari in Consiglio gli riconoscono la capacità di badare al sodo nell’affrontare le questioni.
 
Però vogliamo sapere qualche cosa di più: “Si abbiamo avuto anche una manciata di richieste da chi voleva costruire anche 20 o 30 appartamenti a botta dove ora non c’è nulla, ma abbiamo deciso che non è più tempo di occupare territorio a quel modo, che ne abbiamo ormai poco di libero da fabbriche, realtà commerciali, uffici o case. Anche e soprattutto perché non ci pare proprio ce ne sia il bisogno”.

Edilizia privata
Poi scomoda Stefano Santini, il tecnico che si occupa di edilizia privata. A tre proviamo così ad orientarci sui 9 Comparti Interventi Strategici (Cis) che colorano le grandi mappe in cui è stata suddivisa l’urbanizzazione vestonese.
Il “Cis 1” è disegnato nella “zona Monte Suello” a Nozza, quella del mercato vecchio, dove gli attuali stabili vanno demoliti e su 4.900 metri di area se ne potranno edificare 2.400, con l’obbligo di riqualificare anche parte della piazza.
Il “Cis 2” si estende per 40 mila metri quadrati fra la Fondital e la 237 del Caffaro ed è edificabile solo per 5.340 metri.
Il “Cis 3” è nei pressi della sede della Comunità montana, sotto la strada che porta a Mocenigo ed è edificabile per 2mila dei metri compresi dalla pianificazione.
 
Area di sfogo per diritti edificatori
Il “Cis 4” resta invece sopra via Mocenigo, 3.200 metri edificabili su 19.500 proprio di fronte alla sede vestonese dell’Enel.
Il “Cis 5” è destinato ad area di sfogo per “diritti edificatori”, quella sorta di compensazione che le Amministrazioni rilasciano quando intendono utilizzare terreni di privati per farne uso pubblico: corrisponde al campo sportivo di Mocenigo, 7mila metri di cui 3,600 edificabili.

Ritardi all'ex-Ave? No grazie
Il “Cis 6” è quello che comprende lo spazio occupato dall’ex stabilimento dell’Ave e sarà attivato solo se la ditta che sta curandone il recupero non dovesse farlo entro i tempi stabiliti dalla convenzione stipulata col Comune.
Il “Cis 7” è un terreno adiacente a via Casimiro Bonomi alle spalle del “Centrale” e prevede l’edificabilità per 1.200 metri su 7.700. Il “Cis 8” è un’area di 13.200 metri dei quali 3.800 edificabili e si trova in contrada Santa Lucia dove il vecchio Prg prevedeva la realizzazione di un campo sportivo.

C'è anche l'espansione artigianale
L’ultimo è il “Cis 9”, sopra la Marvon, ed è l’unico a prevedere un’espansione artigianale. Quelli che lo precedono trattano tutti di edilizia privata.
Beh e il campo sportivo? Uno lo togliete, quell’altro non lo costruite... “Abbiamo l’intenzione di costruire un palazzetto dello sport a Nozza, dall’altra parte del Chiese, che presto diventerà facilmente raggiungibile con una ponticella ciclopedonale – ci dice a questo punto Zambelli -. E lo vogliamo fare entro i prossimi quattro anni. Il progetto sarà pronto entro l’estate e ci stiamo già dando da fare per reperire i fondi necessari: ci vorranno quasi 2 milioni di euro”.
 
Qui però si tratta di opere pubbliche e quel che bolle in pentola ve lo diremo un'altra volta.
 
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