Interesse «particolare» e interesse collettivo
Manuel Antonini di Gavardo, consigliere della Comunità Montana, ci scrive e ci espone la sua idea in merito a quel che sta accadendo nella Casa della Valle di Nozza.
Sollecitiamo repliche inserendo l'argomento anche in «Parliamo di...»


Manuel Antonini, capogruppo Uniti per Gavardo nel Consiglio Comunale di Gavardo e consigliere della Comunità Montana, ci scrive e ci espone la sua idea in merito a quel che sta accadendo in Comunità montana.
Noi sollecitiamo repliche.

«Negli ultimi tempi sono accaduti fatti di notevole rilevanza in Comunità montana di Valle Sabbia. Fattore scatenante, l’atteggiamento del presidente Pasini in merito all’autorizzazione di un ambito estrattivo in Comune di Sabbio Chiese. La stampa locale ha raccontato quel che è successo.
Un comportamento che definisco, eufemisticamente, personalizzazione del potere: parole sconfessate, confusione e verosimili falsi negli atti.
La minoranza, della quale faccio parte, ha chiesto spiegazioni, ha proposto una mozione di censura e condanna; non è stato nemmeno permesso discuterla, calpestando le più elementari regole di funzionamento democratico delle istituzioni. Per questo abbiamo abbandonato l’aula.

A questo punto la Lega Nord, componente di maggioranza, ha presentato un proprio ordine del giorno di censura del comportamento del presidente.
Risultato: 17 voti favorevoli e 11 astensioni. Nessuno dei componenti di maggioranza ha difeso il proprio presidente! Ci si sarebbe attesi dimissioni immediate, ma forse è chiedere troppo a chi incassa oltre 4.000 euro al mese per il ruolo che riveste.
A ruota gli avvenimenti hanno visto la costituzione di un nuovo gruppo assembleare che raccoglie, principalmente, membri precedentemente organici ai gruppi di maggioranza; non ci è dato di sapere se toglieranno la fiducia all’attuale Direttivo. Certo è che gli imbarazzi che Pasini e la propria maggioranza stanno vivendo sono più che sufficienti per augurarsi un cambiamento.

Auspico che in Comunità montana ritorni quanto prima lo spirito unitario di collaborazione con i Comuni e le diverse realtà locali. Troppo spesso si è assistito a pura lotta politica tra le parti, a ruoli assessorili in Comunità montana usati per promuovere campagne elettorali nei Comuni, a provvedimenti mirati ad ottenere il consenso, a sordità di fronte alle richieste delle realtà locali.

L’annosa vicenda sui livelli del lago d’Idro è stata affrontata dalla maggioranza in valle con la nomina di un delegato, a rappresentare gli interessi locali, che si trova su posizioni minoritarie rispetto alle sensibilità che difendono il lago! E’ solo uno degli esempi di cosa posso significare promuovere ad Assessori nel Direttivo della Comunità montana personalità di minoranza nei singoli Comuni. Chiamo, quindi, tutti ad un impegno per ritornare ad elevare la dignità e l’unitarietà nelle azioni e negli intenti, perché l’interesse particolare non prevalga su quello collettivo.

Alcuni impegni: garanzie di funzionamento democratico delle Istituzioni della Comunità montana e tutela delle minoranze; più affinità tra Direttivo di Valle e sindaci; incentivo alla promozione a bassi costi dei servizi consorziati; buon senso ed etica nell’impegno volontaristico in politica riducendo gli emolumenti che il presidente Pasini e suoi assessori hanno raddoppiato, rispetto ai precedenti, all’inizio del loro mandato, sottraendo fondi destinati al bene comune».
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