Sull'onda di Facebook e di Vallesabbianews
di EffeGi

Leggere leggere leggere. Il piacere della lettura coinvolge anche il liceo Fermi di Salň che ha aderito ad un'iniziativa nata sul popolare social network

 
Al Liceo “Enrico Fermi”, da una decina di giorni, nei luoghi dove solitamente vige il “divieto di affissione” , hanno fatto la loro comparsa strane locandine nere locandine scure, anzi nere: riportavano pensieri e aforismi legati in un modo o nell’altro al libro, al piacere della condivisione, alla lettura.
Il mistero andava infittendosi via via che passavano i giorni.
L’arcano è stato svelato solo lo scorso sabato quando, negli stessi luoghi, qualcuno ha affisso – finalmente! – delle locandine in chiaro che annunciavano l’adesione dell’istituto a Leggere leggere leggere, iniziativa nata su facebook (il gruppo vanta ormai più di 16.000 fan!) finalizzata a diffondere la pratica della lettura.
 
In che cosa consiste?
L’ideatore è Alberto Schiariti, un fantasioso ventunenne che, constatato che al mondo – ma soprattutto in Italia – si legge poco, ha pensato di indire una giornata, il 26 marzo, in cui chi lo ritiene potrà regalare un libro a chi meglio crede, magari a uno sconosciuto: tutto qui.
Semplice, banale se si vuole, ma certamente geniale.
Come poteva una scuola come il Fermi, sensibile e attenta alle tematiche del libro e della lettura, non prendere al volo un’ occasione tanto ghiotta?
 
«Incentivare i ragazzi di oggi alla lettura – ci racconta la professoressa Elena Manzini, responsabile dell’iniziativa - è davvero un’attività difficile e impegnativa. La lettura è un’attività libera e piacevole, due aggettivi che raramente si incontrano a scuola.
Aderire a Leggere leggere leggere è un modo per rendere i ragazzi protagonisti: saranno loro a portare nella scuola i loro libri e le loro letture, a condividere con i loro compagni i loro percorsi».
 
E non saranno solo i ragazzi: l’invito infatti coinvolge tutti: preside, insegnanti, tecnici, personale ausiliario e magari anche qualche genitore che si trovi a passare per l’istituto la mattina del 26 marzo.
La versione salodiana dell’iniziativa è in verità un po’ "eretica": nelle intenzioni dei promotori il destinatario del dono dovrebbe essere uno sconosciuto, ma in una scuola questo non è facile perché in fondo ci si conosce tutti e la cosa va bene così.
All’ingresso della scuola ci sarà una cassetta dove, liberamente, chi avrà donato un libro potrà mettere un anonimo biglietto per comunicare autore e titolo dell’opera “passata di mano”:
ServirĂ  a capire se la giornata ha avuto successo.
 
«Naturalmente – ci dice la professoressa Manzini – la faccenda non si chiude qui: ci piacerebbe, sulla scorta di un’iniziativa analoga svoltasi alla biblioteca di Vobarno (ideata da vallesabbianews e da un gruppo di suoi amici ndr.), organizzare una giornata in cui ciascuno porti a scuola libri dimenticati, abbandonati sugli scaffali, libri che non usa più, per scambiarli con gli amici, offrendo loro “un’altra opportunità”. Ma avremo tempo per parlarne. Intanto prepariamoci al fatidico 26 marzo».
 
EffeGi
 
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