San Faustino ha detto la sua
di Ubaldo Vallini

Con le maniglie tranciate di netto, la campana di san Faustino si č staccata dal suo castello.

 
Don Giovanni Lamberti non ha dubbi: “E’ stato un segno ben preciso di nostro Signore. Sta a significare che è ora di staccarsi dal senso troppo chiuso della propria parrocchia per aprirsi ad una più vasta unità pastorale. Nel nostro caso quella della Conca d’Oro, che racchiuda le parrocchie di Agnosine, Bione, Odolo e Preseglie”.
E il segnale dei Santi Faustino e Giovita, giunto a dar manforte al cambiamento auspicato dal vicario zonale, non poteva essere piĂą chiaro.
 
I fatti
Erano le 9 del mattino del 15 febbraio, la chiesa festeggia i Santi Faustino e Giovita, patroni di Brescia e anche della piccola parrocchia bionese di San Faustino.
Olivia da casa sua ha potuto osservare persino il ripercuotersi vibrante su tutto il campanile.
Gli altri se ne sono accorti dal suono, stonato e privo di alcune note, delle “Lodi con la Benedizione” che a quell’ora avevano il compito di chiamare i fedeli a raccolta.
Ad un tratto lo scampanìo si è pure bloccato del tutto. Il motore che da qualche tempo ha sostituito il campanaro nel far ruotare a tempo i castelli si è inchiodato lì, insieme ad una delle campane rimaste col batacchio all’insù.
 
Disastro e fortuna
Sono stati il parroco don Aurelio es il Renzo “Tüscarì” i primi ad arrampicarsi su per il campanile per capire cosa fosse accaduto.
A fatica sono riusciti ad aprire la botola, e lì si sono accorti del disastro da una parte e della fortuna che avevano avuto dall’altra: entrambe le manigluie di una delle campane si erano tranciate e quella si era staccata dal sostegno adagiandosi all’interno della cella campanaria.
“Avrebbe potuto sfondare la soletta o rotolare fuori e precipitare in strada, magari colpire qualcuno” ci dice il prete ringraziando con un’occhiata al cielo.
 
Ma non è tutto.
E se ne accorgono solo venerdì scorso, quando intervengono i campanari da Calcinato con un’autogru per rimuovere il pesante manufatto in bronzo e scorgono all’interno l’inequivocabile scritta: “MDCXXXV Santi Faustino e Giovita”.
Data e dedica insomma, in pochi segni tutta la storia di quella chiesa e di qualla parrocchia.
Che abbia ragione don Giovanni?
 
. in fotografia la campana di San Faustino prima e dopo la rottura
 
 
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