Col Brescia in classe
di Giancarlo Marchesi

Nei giorni scorsi, col caso Flachi appena scoppiato, i giocatori del Brescia hanno affrontato le domande dei ragazzini delle medie di Vestone

 
Con una banale scusa il Brescia Calcio avrebbe potuto annullare l’incontro con i ragazzi della Scuola media di Vestone e di Idro, magari per evitare domande imbarazzanti sul caso Flachi, ma la società non ha voluto deludere gli oltre cento giovani valsabbini e ha mantenuto fede al proprio impegno presentandosi puntuale all’appuntamento fissato da tempo, con una delegazione guidata da Marco Zambelli e Libor Kozak.
 
Il tema dell’incontro «Lo sport come possibile antidoto alle devianze giovanili» non era certo facile da trattare, ma durante la conferenza non è trapelato alcun imbarazzo e i giocatori hanno risposto con sincerità a tutte le domande dei giovani studenti, anche quelle più dirette.
I calciatori, coadiuvati da Giuseppe Zubani e Alessandro Maffessoli, hanno voluto fare giungere ai ragazzi messaggi legati all’importanza della pratica sportiva.
 
Attraverso la proiezione di uno «slide show» hanno evidenziato come lo sport, se praticato con passione, può cambiare in positivo la vita di un giovane.
Ma non solo: la pratica sportiva – hanno ribadito calciatori - aiuta i giovanissimi ad aumentare la loro l’autostima e a socializzare.
Stimolati dalle domande degli studenti, Zambelli e Kozak hanno poi portato l’attenzione del pubblico verso l’importanza dello spirito di sacrificio e della dedizione, elementi indispensabili per centrare gli obiettivi prefissati, tanto nello sport come nella vita quotidiana, ai quali sono strettamente legati l’obbedienza e il rispetto degli altri.
 
I ragazzi valsabbini, seppure visibilmente emozionati, non hanno rinunciato a porre domande sui temi del momento, come quella sul caso Flachi, alla quale Marco Zambelli ha risposto tralasciando ogni riferimento all’ambito calcistico e portando l’attenzione dei giovani sul lato umano della vicenda.
Al termine dell’iniziativa tutti erano soddisfatti, tanto che il dirigente dell’Istituto, professoressa Mariuccia Mascadri, ha voluto sottolineare il «coinvolgimento sincero di ragazzi e insegnanti e il clima familiare che i giocatori hanno saputo instaurare grazie alla loro semplicità e alla loro franchezza». 
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