Quattro prese, tubo e galleria
di val.

Un progetto che viene da lontano, osteggiato e giŕ modificato, quello della nuova centrale che dovrebbe sorgere a Valle Dorizzo. A preoccupare soprattutto la galleria.

 
L’iter del progetto di nuova derivazione che riguarda l’impluvio del torrente Caffaro comincia con la prima domanda di concessione che risale al 1988, Due anni più tardi viene presentato il realativo progetto, ma non se ne fece nulla.
Nel 2005 Asm tornò alla carica con una richiesta di variante alla domanda di concessione, “nello spirito di migliorare l’integrazione ambientale delle opere”.
Nel 2006 una relazione in merito agli effetti ambientali del progetto rese necessario assoggettarlo alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale”.
A partire dall’aprile del 2007 a oggi, il tempo è trascorso fra pronunce di compatibilità ambientale, un primo sopralluogo, richieste e consegne di integrazioni.
Mercoledì scorso una seconda presentazione del progetto e giovedì un secondo sopralluogo.
 
Il progetto prevede la realizzazione di un bacino di accumulo appena prima di Gaver, prese d’acqua sul Caffaro e nei torrenti Bruffione, Sanguinera e Scaie ad quote di poco superiori ai 1400 metri.
La centrale elettrica con due turbine, capaci in tutto di 30 GWh/anno, verrebbe posizionata a quota 1158, poco sotto Valle Dorizzo, di fronte al campeggio di Remal.
Per il suo approvvigionamento serviranno 1.200 metri di condotta forzata lungo la val Sanguinera ed una galleria del diametro di 5metri lunga 4 chilometri e 200 metri.
Se e quando entrerà in funzione, i torrenti fra il Gaver e Valle Dorizzo verranno ridimensionati nella loro portata fino al minimo vitale che è circa il 20% di quella attuale.
 
- Nella foto un "render" di come sarebbe il bacino di accumulo all'inizio del Gaver
 
 
091120BacinoAccumuloDopo02.jpg