Ponte Caffaro: occhio allo «speed-check»
di Ubaldo Vallini

Troppo pericoloso il tratto di Provinciale che attraversa l'abitato di Ponte Caffaro. In arrivo tutta una serie di dotazioni che lo renderanno pi sicuro.

 
Trentacinque “corpi illuminanti” a risparmio energetico, dodici attraversamenti con segnalazione luminosa, due segnalatori di velocità, quattro dissuasori “speed-check” piazzati a duecento metri uno dall’altro e un semaforo a chiamata.
Un programma che prevede l’investimento totale di 150 mila euro, due terzi dei quali finanziati dalla Provincia all’interno del “pacchetto” che prevede anche la realizzazione, prossima, di una nuova rotatoria in località Sant’Antonio.
 
Ecco i “numeri” salienti del progetto che a Ponte Caffaro intende risolvere una volta per tutte i problemi di traffico che assillano l’ultimo chilometro della provinciale nota come “237 del Caffaro”, prima che questa diventi competenza trentina.
Mille metri sui quali insistono le abitazioni della frazione bagossa, afflitta soprattutto nei giorni festivi, ma anche il martedì che è giorno di mercato, dalle automobili che su quel tratto non mancano di azzardare persino pericolosissimi sorpassi.
 
Una minaccia per niente presunta: sempre più spesso, infatti, quel tratto di strada pressochè rettilineo finisce col diventare suo malgrado teatro di incidenti a volte anche gravi che coinvolgono veicoli e pedoni. C’è chi giura che si chiama Via Caduti proprio per quello e non per il monumento.
 
“Sia chiaro che il nostro intento non è tanto quello di punire i comportamenti inidonei all’attraversamento dei centri abitati, quanto piuttosto quello di prevenirli – ci ha detto il prosindaco caffarese Enzo Melzani -. Per questo motivo abbiamo adottato il sistema Speed-Check di ultima generazione, con le quattro postazioni dislocate lungo tutto il percorso che virtualmente possono contenere ciascuna l’apposito rilevatore di velocità”.
“Di macchinette in realtà ce ne sarà una sola e non sarà nemmeno sempre in funzione – rivela fin da ora -. Almeno fino a quando l’azione deterrente dei due segnalatori di velocità piazzati all’inizio e alla fine risulterà efficace”.
 
L’idea in un primo momento non sarebbe dunque quella di fare cassa. La fase “repressiva”, con le classiche fotografie che finiscono allegate alle salate multe previste dal codice, scatterebbe solo se camionisti, automobilisti e motociclisti, nonostante gli inviti a percorrere quel tratto di strada a velocità ridotta ai 50 all’ora, ricominciassero ad essere pericolosi.
Da e Verso il Trentino ne transitano parecchi, di veicoli, e fin da oggi chi è alla guida è avvisato.
 
Con questa fava di intervento, alla fine, si dovrebbero prendere più piccioni: illuminazione efficiente, velocità a norma, interramento di numerosi cavi elettrici volanti, marciapiede libero grazie ad una lunga serie di paletti dissuasori di parcheggio.
Per la fine di novembre verrà assegnato l’appalto, poi i lavori che prevedono anche alcuni “tagli” della carreggiata e conseguenti ed inevitabili disagi.
Entro la prossima primavera tutto dovrebbe essere a posto.
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