Cambio della guardia alla Fondazione Passerini
di Ubaldo Vallini

Dopo cinque anni alla guida del Consiglio di amministrazione, Marino Crescini lascia. Prende il suo posto l’avvocato Emanuele Corli.

 
Il passaggio delle consegne è avvenuto nei giorni scorsi a Nozza.
A sostenere l’azione del nuovo presidente ci saranno la “vice” Vilma Martinelli, autorevole espressione del mondo imprenditoriale valsabbino, Elisabetta Valzelli, Paolo Groppetti e Lorenzo Passarini, con don Dino Martinelli e Francesco Passerini Glazel membri “di diritto” in quanto rispettivamente parroco di Nozza e discendente della famiglia Passerini ed in particolare del senatore Angelo che ebbe l’idea di fondare il ricovero valsabbino nel 1910.
Proposito messo in pratica nel 1925, con la guerra di mezzo.
 
Novantanove ospiti in Rsa, 8 in hospice, nove posti occupati sui dieci disponibili nella Casa Albergo, 30 nel Centro diurno, 41 bimbi – e c’è posto ancora per 11 - nei due “nidi” che sono quello interno denominato Giardino Segreto ed il comunale Pollicino gestito tramite una convenzione.
Questi i “numeri” della Fondazione, ai quali vanno ad aggiungersi quelli che riguardano il Centro diurno psichiatrico Stella del Mattino per 15 persone, gestito dal gruppo Fraternità di Ospitaletto.
 
C’è poi la cooperativa Passerini Servizi presieduta da Rosa Gennari che si occupa della gestione di un bar interno, di trasporti, pasti, manutenzioni e di tutta una serie di servizi “esternalizzati”.
Insomma: la Fondazione Passerini, che impegna il lavoro di 125 persone, nel tempo è diventata un vero e proprio sistema di imprese sociali, che trae forza da un rapporto di scambio costante con il territorio che la circonda.
 
“Cinque anni fa il nostro obiettivo era la sopravvivenza dal punto di vista gestionale, perché eravamo nel bel mezzo di un progetto che nell’immediato sembrava difficile da realizzare – ha detto Crescini -. Ora, in controtendenza rispetto a quello che accade per altre grandi strutture come la nostra, abbiamo raggiunto un equilibrio economico che lascia tranquilli i nuovi amministratori. Lascio perché si è trattato di un’esperienza arricchente dal punto di vista personale ed umano, ma anche di un grande dispendio di energie. A questi livelli di impegno non sarei più in grado di andare avanti”.
 
Emanuele Corli si presenta nel segno della continuità, avendo ricevuto nelle scorse settimane un “mandato esplorativo” dallo stesso presidente uscente: “Ringrazio chi ha lavorato in questi anni con impegno e passione – ha detto -. Intendo affrontare questa nuova sfida con un confronto leale e trasparente con chi alla Passerini lavora ed è per questo in grado di determinare la qualità dei servizi che devono mantenere standard appropriati”.
 
Per il momento la questione è il metodo, dunque.
Ancora presto per descrivere nei dettagli le scelte sugli investimenti: si parla di espansione del Centro diurno psichiatrico, di nuovo Centro fisioterapico, di sede per i medici di base, ambulatori specialistici, Pronto intervento, piazzola per l’eliambulanza...
“C’è da verificare le compatibilità di bilancio, bisogna reperire le risorse – aggiunge Corli -. Dateci il tempo di orientarci, poi vedremo”.
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