Casto rilancia i percorsi naturalistici
A Casto si valorizza il territorio. Il tracciato naturalistico parte sia col recupero della vecchia fucina della Moia che con l’antico mulino del '500 della famiglia David, oggi ancora funzionante.

A Casto con un percorso storico-naturalistico nella valle per Alone si valorizza il territorio. Il tracciato parte sia col recupero della vecchia fucina della Moia che con l’antico mulino del ‘500 della famiglia David, oggi ancora funzionante.

«Ma poi - spiega Francesco Franzoni, vicesindaco castense - il percorso prosegue immettendosi sulla strada per Alone, e diviene anche naturalistico, su più itinerari».

C’è l’itinerario del «Pissòt», che, già sistemato dagli alpini con anche la realizzazione del Rifugio «Paradiso» in località Regasina, permette di percorrere l’impervio torrente grazie a passerelle e ponticelli posti nella stretta gola, fino ad una grotta con cascata lunga 20 metri.

Prima di raggiungere il rifugio degli alpini, è anche possibile visitare l’antica calchera e la misteriosa «Grotta delle 7 stanze». Da qui si può poi raggiungere Luina, i Sapei, la zona del mulino e il paese di Alone,, S. Caterina e la Valleduppo in una serie di sentieri tra loro collegati.

Altro itinerario è quello delle «Fusine nöe», che inizia a poche decine di metri dall’itinerario del «Pissòt». Qui alpini e Protezione civile hanno ripulito il bosco e creato un percorso immerso nella vegetazione, che consente, proseguendo fino alla «Madunina» dopo aver passato il «Put del salto», di visitare i ruderi di quattro antiche fucine e una calchera splendidamente conservata. Snodo cruciale del percorso, la «Stretta di Luina», una gola molto suggestiva, lunga 300 metri e profonda il alcuni punti anche 40 metri, che porta al rifugio «Paradiso».

Tutta l’area sarà attrezzata prossimamente con percorsi e un laghetto Ne verrà una rete di itinerari uniti in un unico percorso alla riscoperta della Casto del passato.

m.p.

Da Brescioggi


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