Restyling per la Madonna di Caravaggio
Verrŕ dedicata agli alpini caduti a Nikolajewka la Santella della Madonna di Caravaggio, oggetto di recupero architettonico ed artistico grazie all'interessamento dei proprietari, all’ex don, degli alpini e del Comune.

A Casto, grazie ai proprietari, all’ex don, agli alpini ed al Comune, torna a vivere la Santella della Madonna di Caravaggio.
La Santella, che si trova sulla strada provinciale Brozzo-Nozza che da Casto porta a Lodrino passando per la frazione Briale, č a circa un km dal capoluogo, posta giusto sotto la localitŕ detta Penardě.

«La costruzione fino a ieri diroccata - spiega l’esperto d’arte dottor Alberto Rizzi, veneziano che conosce a fondo l’arte in Valsabbia - giŕ sacello absidato, oggi conserva ancora parte dei muri perimetrali, con un pregevole e ben conservato affresco posto sopra la porta d’entrata. Quest’affresco, secondo la consueta iconografia del soggetto, raffigura sulla sinistra l’apparizione della Madonna di Caravaggio (definita Signora coronata della Fontana) alla Giovanetta Varoli, nel 1432. Al centro č raffigurato il santuario col campanile (questi, solo tracciati), e sulla destra sta, notevole sia dal punto di vista pittorico che etnografico, la figura della giovane contadina genuflessa, vivacemente abbigliata con camicia bianca, corsetto rosso, gonna azzurra e grembiule a righe orizzontali gialle».

Un’opera, dunque, di pregevole valore, che oggi viene salvata dalla possibile distruzione a causa delle intemperie meteorologiche.
E cosě, l’ormai rudere cadente ma con in facciata un prezioso affresco della fine del XVII secolo, ora diventerŕ splendida cappelletta dedicata agli alpini caduti in Russia nel corso della battaglia di Nikolajewka.

L’operazione salvataggio ha inizio alcuni anni fa, quando i signori Gazzaroli, proprietari dell’antico e piccolo rustico con affresco votivo raffigurante la Madonna di Caravaggio, decidono di donarlo all’allora parroco di Casto ed anche cappellano degli alpini don Diego Gabusi.
Questi, che ora risiede a Ciliverge e non possiede dunque piů la parrocchia di Casto, dopo alcuni anni di riflessione sul da farsi concorda con i proprietari di cederlo direttamente al Comune che, accollandosi la sola copertura delle spese di rogito, acquisisce la proprietŕ del rustico.

«Ora - spiegano in Municipio - con l’aiuto del gruppo Amici della Montagna e del locale Gruppo alpini di Casto (loro ci stanno mettendo il lavoro, il Comune ci mette i soldi), abbiamo provveduto prima a ripulire tutto attorno all’edificio, poi a rinforzare la struttura muraria ed a ristrutturare il tetto. Ci sarŕ poi anche la posa di alcune panchine, e si renderŕ piů agevole l’entrata.
La gestione della cappelletta, sulla quale verrŕ poi posata una targhetta con dedica ai caduti di Nikolajewka, sarŕ affidata al locale gruppo alpini».

Massimo Pasinetti
da Bresciaoggi
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