Preseglie, fedeli in cerca di un tempio
Chiesa chiusa a Gazzane di Preseglie: la causa è il terremoto... e la parrocchia non ha più voce. A lanciare questa sorta di allarme è don Franco Sorelli, parroco a Gazzane da 12 anni ma nativo della un tempo 'nemica' Preseglie...

Chiesa chiusa a Gazzane di Preseglie: la causa è il terremoto... e la parrocchia non ha più voce. A lanciare questa sorta di allarme è un quasi disperato don Franco Sorelli, parroco a Gazzane da 12 anni ma nativo della un tempo nemica Preseglie: «E’ da due anni - spiega - che non mi è concesso suonare le campane nell’unico tempio religioso di cui dispongo, e questo fa si che la mia comunità si ritrovi oggi non tanto senza chiesa (i riti si riescono comunque a celebrare nella tensostruttura posta a fianco della chiesa stessa, realizzata dalla Protezione Civile per conto della Provincia, pur con un calo accertato del 40% dei fedeli), quanto senza voce.

Non posso annunciare né un battesimo né un funerale, né un matrimonio né altro. E senza poter aver voce nei confronti dei miei parrocchiani, mi sento a tutti gli effetti... muto».

Il terremoto del 2004 ha reso inagibile la parrocchiale di S. Michele Arcangelo che, unica chiesa di cui dispone il parroco don Franco, risale al 1777, quando fu interamente ricostruita. E dal novembre di 2 anni fa la messa deve venir celebrata in una tensostruttura di per sé funzionale, ma che comunque non sa restituire ai fedeli il vero sapore di tempio religioso.

Per restituire il tempio ai fedeli servono circa 750.000 euro, per un progetto di ristrutturazione che vede la Regione intervenire per 350.000 euro.
Gli altri 400.000 li dovrà raccogliere don Franco tra i fedeli della piccola comunità di Gazzane: «Per questo - continua - con un opposto misto di fiducia e disperazione, stiamo cercando degli sponsor che ci possano far uscire da questa situazione davvero complicata. Per ora l’approvazione del progetto della chiesa è rimandata da lentezze burocratiche, ma poi... quando ci sarà il via ai lavori dovremo confrontarci con la mancanza di soldi».

Senza contare che la scarsa presenza alle messe ha fatto sì che l’elemosina raccolta tra i banchi da novembre 2004 sia scesa a meno di un terzo rispetto a prima del terremoto, ed inoltre non si accendono più candele, per paura di un incendio.

Nel capoluogo la situazione non è migliore e l’emergenza chiese non riguarda solo Gazzane di Preseglie.
Nel capoluogo di chiese ce ne sono si 5, ma è anch’esso in emergenza: «La chiesa parrocchiale dei Ss. Pietro e Paolo che, costruita in località Piazza a fine ‘700, può ospitare oltre 500 persone - spiega il parroco don Fausto Sandrini - è chiusa al culto, così come il Santuario della Beata Vergine in Visello e San Filippo a Quintilago.
Restano per ora agibili solo la chiesetta di San Carlo a Sottocastello, che ospita a fatica un centinaio di persone, e la chiesetta di San Rocco a Macenago, ancora più piccola».

E quindi, se la situazione di Gazzane è tragica, non meno grave è quella di Preseglie.
Dal 2004 più nessuno si sposa a Preseglie, perché per la cerimonia preferiscono rivolgersi ad altre chiese del circondario. Per i funerali invece, li si tiene in San Carlo, ma con immensi disagi.

Massimo Pasinetti
da Bresciaoggi
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