Semina di ben 500 chili di trote

Da qualche giorno il Chiese è tornato a scorrere nel suo alveo naturale (per quanto ampiamente rimaneggiato nel primo tratto) in uscita dall’Eridio, e per celebrare l’evento, alcuni enti hanno unito le forze organizzando, per stamane, la semina di circa 500 chili di trote della specie «fario».

L’appuntamento è fissato alle 10.30, e a effettuare il lancio sarà l’Unione pescatori sportivi lago d’Idro, che ha sede a Ponte Caffaro.

La semina è stata resa possibile dal contributo contemporaneo della Comunità montana della Valsabbia e dei comuni di Bagolino, Anfo e Bondone, che hanno deciso di solennizzare in questo modo il ritorno dell’acqua nel Chiese, rimasto per molti anni in secca soprattutto nel tratto fra Idro e Lavenone.

La trota fario è, o meglio era una specie ben rappresentata in quest’area, in quanto predilige le acque fredde e ben ossigenate dei torrenti. E tra l’altro, proprio domani sarà riaperta la pesca.

L’altra notizia interessante, stavolta in particolare per il lago, arriva dalle analisi che l’Università di Brescia ha svolto su campioni d’acqua per conto della Comunità montana. Dai risultati emerge che il valore del ph è nei limiti previsti dalla legge, abbondantemente sotto la soglia di allarme. E inoltre è buona anche la concentrazione di ossigeno.

Insomma, dopo la determinazione del ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, che invita tutti i soggetti interessati a «mantenere sempre e in ogni condizione il deflusso minimo vitale del fiume Chiese in tutta la sua lunghezza», e a far sì che «il lago d’Idro non scenda più sotto la quota minima che assicura lo sfioro dalle paratoie», c’è la speranza che questa condizione di lago e fiume diventi «normale».

Mila Rovatti
Da Bresciaoggi

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