Il miracolo di Auro

In queste ore è un susseguirsi quotidiano di rosari, confessioni e messe; poi, venerdì inizierà il clou di una celebrazione mariana tra le più antiche e sentite del Bresciano e sicuramente della Valsabbia. Un incontro di fede che si ripete da 482 anni, e che che rievoca l’apparizione della Madonna nel punto i cui oggi sorge il santuario sopra Auro di Casto.

Parliamo della tradizionale «Festa di Maria», che venerdì a partire dalle 20, ricordano dall’«unità pastorale» del Savallese, che raggruppa le parrocchie e i fedeli di Casto, Mura e Comero (con l’aggiunta in questo caso anche della confinante Lodrino) proporrà, dalla parrocchiale di San Silvestro Papa a Comero, la partenza della processione diretta al santuario, nel quale alle 20.30 si celebrerà la messa. A questo antico pellegrinaggio parteciperanno i credenti di tutte le parrocchie valsabbine e valtrumpline dell’area.

Che insieme ricordano una vicenda risalente al primo agosto del 1527, quando un certo Bartolomeo Silvestri, storpio dalla nascita a braccio e gamba, camminando nel territorio della parrocchia di Comero e poco sopra l’abitato di Auro ebbe un incontro con la Vergine che lo miracolò.
A titolo di ringraziamento, nel luogo dell’apparizione fu costruito un santuario mariano completato nel 1531: una costruzione a una sola navata e con due altari laterali.

Si tratta di un edificio architettonicamente semplice, la cui vera ricchezza non è nella forma ma nei contenuti. Parliamo dell’altare maggiore che, in una soasa del ’700 dei Boscaì di Levrange, contiene «L’apparizione la Madonna che guarisce Bartolomeo», un olio su tela di scuola morettiana, altre realizzazioni di gran pregio dei Boscaì e, soprattutto, il «Sant’Antonio Abate», un magnifico olio che è un’opera certa del Moretto.

Tornando alle celebrazioni religiose, sabato è programmata la festa dell’apparizione: alle 10.30 la messa solenne, e alle 12 il pranzo comunitario nel Centro sportivo di Comero. Alle 16 i vespri con la celebrazione del Perdon d’Assisi, e alle 20 la messa di chiusura.

Massimo Pasinetti da Bresciaoggi

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