Nella bassa Valsabbia i navigatori satellitari traggono spesso in inganno gli autisti, specie quelli stranieri, che sono costretti a difficoltose manovre coi loro camion.
Dura la vita per gli autotrasportatori: ore e ore passate al volante, tra traffico, code, il rischio di multe… Ma in loro aiuto è arrivata la tecnologia: aria condizionata, sedili ergonomici e… i navigatori satellitari, che li portano a destinazione senza doversi più fermare agli incroci a chiedere indicazioni a residenti, passanti e automobilisti della zona. Ma non sempre questi strumenti sono così “intelligenti” da indicare la strada giusta o far raggiungere la meta desiderata.
E la dimostrazione si ha nella bassa Valle Sabbia, allo snodo di Gavardo, dove spesso capita di ritrovare autoarticolati fermi per strada o finiti in qualche stretta via per aver seguito le indicazioni del navigatore. A farne le spese sono in genere autisti stranieri o non del posto, che vi si affidano ciecamente. Qualche esempio? A Gavardo esiste via Quarena (via Giovanni Quarena), il lungo rettilineo che da Prevalle arriva al centro del paese, dove ai lati si estende la zona industriale e artigianale con diversi capannoni; ma c’è anche la località Quarena, a Sopraponte, quasi a mezza costa lungo la strada che si inerpica sul monte Magno. E qui non è raro trovare autoarticolati che imboccano la salita subito dopo la chiesa di Sopraponte e poi sono costretti, con molta cautela, a fare retromarcia, e dirigersi alla giusta via. I più accorti si fermano alla rotonda dei Marinai, prima di Sopraponte, visti i cartelli di divieto di transito per gli autoarticolati, e chiedono conferma ai passanti prima di proseguire oltre, ma non sempre gli autisti si accorgono delle indicazioni.
Altro inghippo è il percorso più breve per chi arriva dalla tangenziale e vuole recarsi a Odolo e dintorni. Se il percorso inserito è quello “più breve”, il navigatore indica la strada delle Coste di Sant’Eusebio, passando da Vallio Terme. Peccato che la provinciale sia interdetta al traffico per gli autoarticolati, anche se a volte capita di ritrovarsi accodati a qualcuno di questi “bilici” che per affrontare quattro o cinque tornanti particolarmente stretti sono costretti ad invadere la corsia opposta, con pericolo per automobilisti, motociclisti e ciclisti che scendono magari a forte velocità. Ma c’è di più: il percorso più breve da Vallio a Odolo è una stradina di montagna, in gran parte sterrata, che passa sul monte Ere. Si imbocca dalla piazza del municipio di Vallio per via Oriolo, solo che dopo qualche centinaio di metri ci passa a malapena un’automobile (la segna anche Google Maps). E anche qui qualche sventurato ci è finito.
Lo stesso vale ovviamente se si cerca l’indicazione nell’altro verso. In questo caso, per chi scende dalla Valsabbia lungo la 45bis e vuole recarsi al casello di Desenzano della A4, gli viene segnalato come percorso più breve quello che fa imboccare l’uscita di Prevalle per passare da Ponte Chiese. Qui c’è però da attraversare un antico ponte sul Chiese, che unisce Prevalle a Calvagese della Riviera, particolarmente stretto, dove ci passa un veicolo alla volta e dove ovviamente vige il divieto di transito per i mezzi pesanti. E anche qui gli ignari autisti sono costretti a difficoltose manovre per riprendere la tangenziale e arrivare al casello di Brescia Est. Quando si dice che la tecnologia aiuta…
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ID962 - 17/07/2009 16:48:00 - (Venturellimario) - Venturelli Mario
Sarebbe sufficente che le amministrazioni comunali, comunicassero le variazioni e lo stato delle strade a chi fa le mappe elettroniche, cosa che naturalmente nessuno si sogna di fare. Non è colpa della tecnologia