L’amministrazione comunale fa memoria dell’epopea siderurgica ricordando la figura dell’imprenditore a lungo amministratore pubblico del comune di Odolo.
La comunità odolese ha reso omaggio a uno dei suoi figli più illustri, Alessio Pasini, pioniere delle moderne acciaierie bresciane. In occasione del centenario della nascita, sabato scorso, è stato presentato il volume «Alessio Pasini: dal maglio alla moderna siderurgia» curato da Nicola Bianco Speroni, che raccoglie gli atti dell’omonimo convegno organizzato nel 2006 dal Lions Valle Sabbia e dal Rotary valsabbino.
Per parlare della pubblicazione e descrivere al vasto e attento pubblico presente al teatro Splendor la figura e l’opera di Alessio Pasini sono stati chiamati gli storici Alfredo Bonomi e Elvira Cassetti Pasini.
Aprendo il suo intervento Bonomi ha rilevato che la pubblicazione dedicata a Pasini inaugura la nuova collana «Uomini di Valle Sabbia» che si propone di «indagare tante robuste personalità nel campo dell’industria, nel sapere e nell’ingegno che, specialmente dalla seconda metà dell’800 sino ai nostri giorni, hanno lasciato un forte segno del loro agire nella società e hanno onorato la Valle Sabbia, sconfiggendo con le loro iniziative la miseria di molti».
Parlando più in specifico della figura dell’imprenditore odolese, Bonomi ha voluto ricordare come questo volume salda «un debito di riconoscenza verso una robusta e spiccata personalità lontana dagli effimeri finanzieri creativi». Terminando l’intervento Bonomi ha evidenziato che «la grandezza di uomini come Alessio Pasini è da ricercare in quella forte dedizione al senso del dovere, ancorata a una gamma di valori solidi di riferimento».
Elvira Cassetti Pasini ha invece fornito una serie di ricordi personali legati alla stima e all’amicizia verso l’imprenditore. In particolare la professoressa ha ripercorso le tappe che l’hanno portata a raccogliere una nutrita testimonianza di Pasini, che nel volume è presentata con il titolo «Storia di vita». Attraverso questa lunga intervista è possibile ripercorrere la ricca vicenda umana e professionale che dai tempi della scuola, frequentata sotto l’attenta guida di don Giovanni Zani, si snoda fino alla nascita dell’industria siderurgica del Secondo dopoguerra, che vide Pasini assoluto protagonista.
Verso la fine degli anni Quaranta del Novecento alle fucine odolesi erano poco richiesti i tradizionali attrezzi agricoli, da sempre vanto degli operatori locali. Alessio Pasini si accorse che vi era piuttosto una crescente domanda di ferro per l’edilizia. Così i secolari magli della sua fucina, quella detta del Forno, cambiarono parzialmente destinazione d’uso: accanto ai tradizionali badili, iniziarono a forgiare verghe di ferro. Dopo questa fase pionieristica, Pasini e altri operatori odolesi avvertirono la necessità di compiere un avanzamento introducendo nuove, moderne tecnologie. Ma per accettare questa sfida servivano capitali ingenti. E fu proprio questa esigenza a spingere nel febbraio 1950 Alessio Pasini e un gruppo di oltre 30 odolesi a dar vita alla Ilfo. Nasceva così la prima realtà siderurgica interamente dedicata alla fabbricazione del tondino. Già nel 1954 l’Ilfo installò il suo primo forno elettrico che consentì di utilizzare come materia prima il rottame di ferro al posto delle vecchie rotaie. In seguito alcuni soci dell’Ilfo crearono altre acciaierie e ferriere che contribuirono a fare di Odolo un «caso» economico oggetto di studio a livello nazionale: dai 57 addetti del 1951, vent’anni dopo, nel 1971, l’industria siderurgica odolese passò a ben 1168 addetti.
Una piazza per ricordare Alessio Pasini Nel pomeriggio di domani, Odolo ricordero di un cittadino illustre. Nel quinto anniversario della morte, infatti, la nuova piazza di fronte al municipio sar intitolata ad Alessio Pasini, imprenditore e amministratore pubblico.
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«Alessio Pasini: dal maglio alla moderna siderurgia» Nell’ambito delle iniziative di Luoghi di cultura, luoghi di incontro sar presentato in biblioteca a Odolo il libro di Nicola Bianco Speroni sull’imprenditore odolese.
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