Senza propoga

Sul Garda e in Valsabbia ci si avvia alla chiusura dello «stato di emergenza» dovuto al terremoto del 24 novembre 2004. Il termine è fissato dal presidente del Consiglio dei Ministri al prossimo 30 giugno e non sarà ulteriormente prorogato. Entro tale data dovranno dunque essere attuate tutte le procedure necessarie per porre fine ad una serie di misure messe in atto per sostenere la popolazione colpita.

Le stabilisce l’ultima ordinanza (n. 924 del 1° febbraio) emessa dal Commissario delegato per l’emergenza, l’assessore regionale Massimo Buscemi, i cui contenuti sono stati illustrati ieri ai cittadini e agli amministratori dei paesi colpiti nel corso di un incontro alla sede territoriale bresciana della Regione.
Le scadenze da tenere in considerazione sono numerose. Una di queste riguarda i contributi per la cosiddetta «autonoma sistemazione» (gli affitti degli sfollati) e per la sospensione o la mancata attività delle strutture produttive. Tali contributi saranno riconosciuti appunto fino al 30 giugno. «I Comuni sono tenuti - si legge nell’ordinanza - a mettere in atto tutte le azioni necessarie affinché i cittadini trovino una sistemazione definitiva entro tale data. Tutte le richieste di liquidazione del saldo di questi contributi dovranno essere inoltrate alla gestione commissariale entro il 30 settembre».

Tempi più stretti per il contributo di «ripristino agibilità»: la richiesta, con dichiarazione del Comune attestante la revoca dell’inagibilità e certificazione dei costi sostenuti, andrà presentata entro il 31 marzo. Chi non regolarizzerà la propria pratica entro tale data perderà il diritto al contributo. Per quanto riguarda le spese di «prima emergenza» sostenute dai Comuni, le Amministrazioni potranno richiedere il contributo, qualora non avessero ancora provveduto, entro il 30 aprile.

I progetti riguardanti il ripristino delle abitazioni private, così come quelli riguardanti le attività produttive, dovranno essere approvati dai Comuni entro il 30 aprile. Le eventuali integrazioni richieste dal Comune dovranno essere presentate dai cittadini entro il 31 marzo, pena la decadenza del contributo. L’iter di approvazione dei progetti di ripristino degli edifici ecclesiastici dovrà concludersi entro il 30 giugno (il soggetto attuatore potrà eccezionalmente concedere proroghe per un periodo massimo di 30 giorni). Infine, l’istruttoria dei progetti relativi agli edifici pubblici e le infrastrutture dovrà concludersi entro il 30 aprile.

L’ennesima ordinanza di Buscemi introduce un’ulteriore novità, riguardante la data di inizio dei lavori di ripristino degli immobili, che dovrà avvenire entro il 30 settembre. Il testo integrale dell’ordinanza è disponibile, oltre che nei singoli Comuni, anche sul sito della Regione (www.regione.lombardia.it). Dopo aver ricordato che il termine dello stato di emergenza fissato al 30 giugno è tassativo, il soggetto attuatore Silvio Lauro ha spiegato che «la gestione commissariale probabilmente continuerà anche dopo il 30 giugno, ma in regime ordinario, con competenze limitate, per portare a termine le pratiche in atto. È necessario che tutti i soggetti coinvolti, dai Comuni ai cittadini, dalla Diocesi ai progettisti, facciano questo ultimo sforzo per portare a termine la lunga e complessa ricostruzione».

di Simone Bottura dal Giornale di Brescia

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